Delitto Moro: un mistero lungo 40 anni

di NICOLA ZUCCARO - Roma, martedì 9 maggio 1978. Sono da poco passate le 13.30 quando, nel corso della contemporanea edizione del Tg1 - condotta da un giovane Bruno Vespa - giunge la tragica conferma che il corpo ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, parcheggiata in via Caetani, corrisponde a quello dell'On.Aldo Moro e preceduta alle 12.30 da una telefonata delle Brigate rosse che comunicava al Prof.Franco Tritto (già assistente universitario del docente, oltre che Presidente della DC) di informare la famiglia Moro del luogo presso il quale ritrovare il cadavere del proprio congiunto.

E' l'epilogo di quei 55 giorni, ancora ritenuti 40 anni dopo fra i più drammatici della Repubblica e simbolicamente culminati in una via - tranquilla fino alle 13 del 9 maggio 1978 - a metà strada fra Piazza del Gesù (sede della Democrazia Cristiana) e via delle Botteghe Oscure (sede del Partito Comunista italiano), ovvero dei 2 partiti protagonisti del compromesso storico e della contestuale formazione del Governo di solidarietà nazionale. Quest'ultimo fu  osteggiato sia dalle Brigate Rosse, sia, in parte, da altri apparati dello Stato italiano e di alcune potenze internazionali, come emerso dai lavori delle Commissioni parlamentari d'inchiesta sul Caso Moro. A codeste, avvicendatesi nelle precedenti legislature, è stata affidato il difficile compito di far luce anche sulle ultime ore di vita dello statista pugliese ed esponente di spicco della Democrazia cristiana.

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