Minniti: "La minaccia del terrorismo islamico ci accompagnerà per un periodo non breve"

ROMA - "La minaccia del terrorismo islamico non solo è cogente e costante, ma ci accompagnerà per un periodo non breve. E sottolineo, non breve. Il quadro che abbiamo è cambiato. Da almeno quattro, cinque mesi, in Rete, è ripresa con forza la propaganda dell’Isis che invita a guardare Roma come obiettivo fortemente simbolico della campagna del terrore. Ci sono tra i 25 e i 30 mila foreign fighters che, di fronte a una rotta militare, si preparano a una diaspora individuale verso l’Europa che, necessariamente, sfrutterà le rotte rimaste aperte. Dunque, quella del Mediterraneo centrale. Il che pone l’Italia in una posizione ancora più cruciale e indica il controllo dei confini libici, settentrionali e meridionali, come una priorità della nostra sicurezza nazionale" ha dichiarato, in un'intervista a la Repubblica, il ministro dell'Interno, Marco Minniti.

"Auspico che chi siederà qui al mio posto voglia convenire non solo sul quadro che abbiamo di fronte, ma sul fatto che le questioni che passano da questo ministero debbano essere sottratte non alla politica, ma a una sua idea partigiana o propagandistica. Il ministero dell’Interno è per sua natura 'terzo'. Soprattutto, auspicherei che chi arriverà qui non venga colto dalla cosiddetta 'sindrome da anno zero', quella per cui si butta tutto ciò che si è fatto per dare l’impressione che cominci una nuova stagione. Quindi mi piacerebbe che si prosegua su una strada che ha immaginato la nostra sicurezza nazionale come un sistema di politiche integrate che tengono insieme la prevenzione, il governo dei flussi migratori, e la questione dell’Africa centrale e settentrionale come parti inscindibili. Auspico che l’Italia rimanga una democrazia e una società aperta e che l’Europa possa continuare a guardare l’Italia come un Paese che su questioni cruciali e di portata globale, non aspetta che qualcuno faccia per lei".

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