Da ripetizioni private ad abusi sessuali: la terribile vicenda di una tredicenne


di ILEANA CIRULLI - Non andava molto bene a scuola e per questo i genitori hanno mandato la figlia 13enne da un conoscente per ricevere ripetizioni, ma le cose non sono andate secondo le aspettative. L’uomo di 50 anni, che aveva già dato ripetizioni ad altri ragazzi, avrebbe abusato della ragazzina più volte nel corso del 2015. Ciò è accaduto a Torino, ma la famiglia della 13enne ha tenuto nascosto tutto quanto perché avvenuto nell'ambito di una comunità torinese dei Bahà'ì, una religione abramitica monoteistica nata in Persia, che conta 7 milioni di fedeli in duecento Paesi nel mondo.

I genitori hanno cercato di risolvere la faccenda all'interno della comunità, per evitare di essere screditati. Anche la comunità era a conoscenza del fatto, ma l'Assemblea nazionale si era limitata ad allontanare l'anziano docente, mentre ai genitori dell'adolescente erano stati offerti dei soldi in cambio del silenzio. Quando la famiglia si è trasferita nel Biellese, la ragazza è entrata in terapia con una psicologa, la quale le ha consigliato di denunciare la vicenda.

Dopo la denuncia e le indagini il presunto insegnate, che aveva ammesso di fronte alla comunità quanto compiuto e si era recato spontaneamente dall'autorità giudiziaria, a quanto riferisce il suo legale, era finito in carcere nel 2016 e da luglio si trova ai domiciliari. In corso risulta inoltre da parte sua una trattativa con la persona offesa per risarcire il danno. Concluse le indagini della squadra mobile della polizia nei confronti dell'insegnante, l'udienza preliminare è stata fissata per il 18 aprile.

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