Finale di Sanremo: vince Francesco Gabbani con Occidentali's Karma


di LOREDANA CAVALLO - La quinta e ultima serata del Festival di Sanremo ha regalato tante emozioni in poche ore sia per i graditi ospiti che per l'attesa del vincitore di questa 67° edizione.

Vincitore assoluto è stato Francesco Gabbani con Occidentali's Karma, visibilmente emozionato e confuso all' annuncio, dopo l'una, della sua proclamazione; ha affermato che era una cosa grandiosa trovarsi in finale con Fiorella Mannoia, arrivata seconda, ed aggiudicarsi la vittoria, tanto da inginocchiarsi davanti a lei; terzo posto invece per Ermal Meta.

Gli altri big, che si sono esibiti nella giornata di ieri sono stati: Elodie, Michele Zarrillo, Sergio Sylvestre, Fabrizio Moro, Alessio Bernabei, Marco Masini, Paola Turci, Bianca Atzei, Chiara, Clementino, Lodovica Comello, Samuel, Michele Bravi.

Ad aprire la serata, il gruppo rock Ladri di Carrozzelle, costituito da diversamente abili che da 28 anni va in giro per l'Italia per far capire che la musica può riuscire a far superare ostacoli apparentemente insormontabili. Un altro importante momento sociale si è avuto con la presenza sul palco di carabinieri e poliziotti, protagonisti delle fasi di salvataggio dopo le ultime scosse di terremoto in Centro Italia.

Poi sul palco dell'Ariston sono salite anche Alessandra Mastronardi, Giusy Buscemi e Diana del Bufalo, per pubblicizzare la fiction che andrà in onda su Rai uno il 13 e 14 febbraio, "C'era una volta Studio Uno".

Dopo le 22 il consueto momento comico con Maurizio Crozza, definito da Carlo Conti "fuoriclasse della comicità", il quale questa volta a sorpresa, ha imitato il Senatore Antonio Razzi. Dal 3 marzo incomincerà per lui la nuova avventura su Nove con "Fratelli di Crozza".

Verso le 22.35 si è poi esibito per la prima volta a Sanremo lo strepitoso Zucchero, con il nuovo brano "Ci si arrende", affermando: "Non avrei mai immaginato di arrivare dove sono ora. Ho sempre vissuto per la musica, e ringrazio Sanremo che mi ha lanciato, sebbene il brano "Donne" arrivò all'ultimo posto". Ha ricordato le 12 edizioni di Pavarotti e Friends, i cui fondi hanno aiutato tanti bambini in difficoltà, parlando del grande tenore come di una persona molto semplice, a cui piaceva mangiare, planetario e che parlava spesso in dialetto. Quindi, ha realizzato un duetto virtuale con Pavarotti cantando Miserere. Ha ricevuto infine il premio Assomusica, ed emozionato ma soddisfatto ha detto: "A buon rendere! Che Dio vi benedica e mi perdoni!".

Carlo Conti in seguito ha invitato una modella, Tina Kunakey Di Vita, 19 anni e compagna di Vincent Cassel, che ha avuto successo pubblicando foto su Istangram.

Successivamente una grande, Rita Pavone ha ricevuto il premio alla carriera (55 anni) "Città di Sanremo" e poi ha cantato "Cuore" e ha ammesso umilmente "Strepitoso. É un privilegio per me".

C'è stato poi un monologo da parte di Enrico Montesano, che ha definito Sanremo "Tempio della musica". Un'altra simpaticissima comica che è salita sul palco è stata Geppi Cucciari, che ha proposto scherzando con Maria e Carlo un inedito intramezzo con "C'è Sanremo per te" e alla fine ha baciato sulla bocca Carlo Conti giustificandosi che si trattava di un bacio di stima.

Dopo è entrato Alvaro Soler, che ha cantato un medley di El mismo sol, Sofia e Animal. Si sono esibiti anche Amara con Paolo Vallesi cantando "Pace"; purtroppo la canzone non era rientrata tra le 22 dei Big, ma Carlo li ha invitati ugualmente in quanto meritava.

Poi, la testimonianza di un ragazzo, Emanuele Fasano, che a 20 anni perse il treno e si mise a suonare il pianoforte in stazione; venne ripreso da un regista che postò il video su FB, visto dalla nipote di Caterina Caselli, e da lì inizio' il suo successo. Ha suonato "Non so come mai". Per finire, il famoso chef Carlo Cracco, molto elegante e disinvolto sul palcoscenico.

Quest'anno il Festival di Sanremo ha mandato un messaggio confortante, di solidarietà e umanità, soprattutto grazie alle forze armate ospiti delle serate che ci hanno dato quel senso di pace e tranquillità che vorremmo raggiungere prima o poi.

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