Boyle: "Con Steve Jobs racconto lo spirito americano"

"In questo film quello che è fondamentale sono certamente i dialoghi scritti da Aaron Sorkin, dialoghi che si fondano sul ritmo e non tanto sul vocabolario che al contrario è molto semplice". A sostenerlo il regista inglese Danny Boyle, nel presentare a Roma il suo nuovo film 'Steve Jobs', incentrato sulla figura dell'informatico e imprenditore fondatore della Apple, che vede protagonisti Michael Fassbender e Kate Winslet. Boyle ha voluto raccontare la storia di Jobs soffermandosi sul lato professionale.

"Nel raccontare Steve Jobs - spiega - in qualche modo abbiamo cercato di raccontare lo spirito americano. Lui è l'uomo di frontiera, l'uomo d'affari, che infrange qualsiasi limite e scopre nuovi territori da assoluto protagonista. Quello che attrae e affascina il mondo del cinema di Steve Jobs è il suo carattere con tutte le sfaccettature che rendono la sua storia interessante. In questo modo si può scoprire perché lui si comportava in un certo modo, ad esempio il rapporto difficile e conflittuale che aveva con la figlia. Un rapporto in forte contrasto con il suo passato da bambino adottato a cui era stato dato tutto l'amore possibile. Al contrario lui non dava alcun amore a sua figlia, ma riversava tutte le sue attenzioni ai prodotti che creava e che noi oggi adoriamo. Insomma tutto questo può essere estremamente interessante da raccontare attraverso la macchina da presa".

E' quindi il carattere particolarmente complesso a coinvolgere così tanti registi, scrittori ed interpreti. Complesso sì ma non negativo, non completamente almeno, come sottolinea Boyle: "Lui perseguiva le idee, il concetto, la conquista del consenso, il potere che deriva dal convincere tutti della sua visione. Ecco, lui era sì un uomo avido ma della propria visione, non di denaro".
'Steve Jobs' sarà in sala il 21 gennaio 2016, distribuito da Universal.

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