Padoan: "La pressione fiscale cala al 42,4%"

"Questa manovra segna un cambio di fase. Ai tempi di Ciampi la priorità italiana era il controllo del deficit e l'avanzo primario, oggi il nostro imperativo è il rilancio dell'occupazione e della crescita economica, non senza continuare sulla strada del risanamento". Così, in un Forum con Il Sole 24 Ore, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan spiega obiettivi e dettagli della legge di stabilità. "Con questa manovra la pressione fiscale scenderà dal 44,2% ora previsto nei tendenziali al 42,4%.

Quasi due punti in meno, conteggiando come taglio fiscale la spesa per il bonus fiscale da 80 euro, perché modificare questa voce di spesa fiscale era tecnicamente troppo complesso, qualche beneficiario ci avrebbe perso e avremmo 'catturato' solo pochi rimasti esclusi". Riguardo alle coperture "c'è una spending review con interventi strutturali per oltre 5 miliardi. Una cifra inferiore a quella indicata nel Def perché manca il taglio delle tax expenditures. Si è trattato di una scelta politica, perché ridurre le spese fiscali vuol dire aumentare le tasse. L'intervento sulla pressione fiscale va letto nell'arco di un programma di 4 anni e il prossimo anno interverremo sulle tax expenditures con un grande riordino che faremo in un contesto generale di intervento su altri tagli di tasse".

Il ministro, poi osserva come "la riduzione della pressione fiscale, lo voglio sottolineare, ha carattere permanente: nel 2016 disinneschiamo completamente le clausole su Iva e accise per 16,7 miliardi". 

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