Volkswagen: 11 milioni di auto coinvolte

Volkswagen sta lavorando a pieno ritmo per chiarire le irregolarità riguardanti un particolare software utilizzato nei motori diesel. I nuovi veicoli del Gruppo Volkswagen EU 6 con i motori diesel attualmente disponibili nell'Unione europea "sono conformi ai requisiti di legge e gli standard ambientali". E' quanto si legge in una nota dell'ufficio stampa Volkswagen. Ulteriori indagini interne condotte fino ad oggi - prosegue la nota - hanno stabilito che il relativo software di gestione del motore è installato anche in altri veicoli del Gruppo Volkswagen con motore diesel. Per la maggior parte di questi motori il software non ha alcun effetto.

Discrepanze si riferiscono a veicoli con motori tipo EA 189, che coinvolge circa 11 milioni di veicoli in tutto il mondo. Una deviazione evidente tra i risultati dei test e l'uso effettivo su strada è stata stabilita con l'unico tipo di questo motore. Volkswagen sta lavorando intensamente per eliminare queste deviazioni attraverso misure tecniche. L'azienda è quindi in contatto con le autorità competenti e la Federal Motor Transport Authority tedesca (KBA - Kraftfahrtbundesamt). Per coprire le misure di servizio necessarie e altri sforzi per riconquistare la fiducia dei clienti, Volkswagen prevede di mettere da parte un fondo di circa 6,5 miliardi di euro. A causa delle indagini in corso, gli importi stimati possono essere soggetti a rivalutazione. Volkswagen - conclude la nota - "non tollera alcun tipo di violazione delle leggi. E' e rimane la priorità assoluta del Cda riconquistare la fiducia persa e prevenire danni ai nostri clienti. Il Gruppo informerà il pubblico in merito all'ulteriore sviluppo delle indagini costantemente e in modo trasparente".

In relazione alle notizie emerse sul caso Volkswagen, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti oggi interpella sull’accaduto sia il KBA, Kraftfahrt-Bundesamt, soggetto terzo, il maggiore omologatore delle auto in questione, sia il costruttore. "Il ministero - si legge in una nota - chiede di conoscere se il medesimo illecito, avvenuto negli Usa dove vigono però regole differenti per la omologazione, risulti essere praticato su omologazioni della stessa autorità tedesca per l’Europa e se i veicoli sono stati commercializzati in Italia".

Nella lettera rivolta al KBA si esprime “preoccupazione in merito all’accaduto, in relazione alla protezione dell’ambiente ed alle possibili ripercussioni sul sistema di omologazione  dei veicoli,  vigente nell’Unione Europea”. Si chiede quindi conto “se le anomalie riscontrate possano  riguardare  anche veicoli omologati e commercializzati nel territorio dell’Unione”. In questo caso si chiede, come ministero, di “acquisire i risultati dei controlli di conformità che il KBA vorrà effettuare, a tutela dell’ambiente e della qualità dei prodotti omologati per il mercato dell’Unione”.

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