Roma. BCE: "Pil italiano +1,8% tra 2015 e 2016"

ROMA. La BCE ha varato acquisti di titoli pubblici e privati emessi nell’Euroarea per un totale di 1.140 miliardi, al ritmo di 60 miliardi al mese per 19 mesi. Il Centro Studi di Confindustria ha stimato l’impatto sui tassi di interesse di tale Quantitative Easing (QE) sulla base dell’esperienza delle analoghe operazioni realizzate dalla Fed negli Usa durante gli ultimi anni. L’espansione monetaria decisa dalla BCE rilancia l’economia italiana. Secondo le simulazioni del CSC, il calo dei tassi reali determinato dagli acquisti di titoli alza il Pil italiano dello 0,2% nel 2015 e di un ulteriore 0,4% nel 2016. A questo effetto si somma quello dell’indebolimento del cambio che, secondo le stime CSC, alza il Pil italiano dello 0,6% nel 2015 e di un ulteriore 0,6% nel 2016. L’effetto complessivo del QE sul Pil italiano è, dunque, pari a +0,8% nel 2015 e a un ulteriore +1,0% nel 2016. La riduzione del rendimento del BTP decennale, tasso di riferimento per l’economia italiana, porta, inoltre, alla diminuzione dei tassi pagati dalle imprese sul credito bancario. Il CSC stima che un calo del rendimento nominale del BTP pari a 1,1 punti fa scendere il costo del denaro per le aziende sul nuovo credito di almeno 0,4 punti percentuali nel corso del 2015. Questa riduzione, se duratura in misura sufficiente da estendersi all’intero stock dei prestiti, determina una minor spesa per interessi per le imprese pari a 3,2 miliardi di euro all’anno.

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