Nel primo anniversario dell’Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, il presidente del CONI assume un ruolo simbolico di garanzia dei valori costituzionali e civili
Nel solco della propria azione di valorizzazione del merito e dell’impegno al servizio della Repubblica, l’APAMRI – Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana – ha conferito la carica di Presidente Onorario al Commendatore Luciano Buonfiglio, attuale presidente del CONI.
La designazione è stata formalizzata a Roma il 23 dicembre 2025, nel corso di un incontro istituzionale tenutosi presso il CONI, su proposta del Segretario generale dell’Associazione, Commendatore Dott. Michele Grillo. In tale occasione, quale segno distintivo dell’incarico e del legame con l’Associazione, è stato consegnato al Presidente Onorario il Gagliardetto Istituzionale dell’APAMRI.
La scelta di Luciano Buonfiglio si colloca all’interno di una visione che intende affidare a figure di riconosciuta autorevolezza il compito di rappresentare, anche simbolicamente, i principi fondanti dell’Associazione. Commendatore della Repubblica e protagonista di una lunga esperienza ai vertici dello sport e delle istituzioni, Buonfiglio incarna un modello di dedizione, responsabilità e rispetto delle regole, elementi centrali nella cultura del merito promossa dall’APAMRI.
Il conferimento dell’incarico giunge in un momento particolarmente significativo per l’Associazione, che nel dicembre 2025 ha celebrato il primo anno di attività, segnato da iniziative istituzionali e da un crescente riconoscimento nel panorama civico nazionale. Un percorso che ha visto l’APAMRI impegnata nella costruzione di una rete tra cittadini insigniti di onorificenze della Repubblica, con l’obiettivo di rafforzare il senso di appartenenza ai valori costituzionali.
Sotto la guida del Presidente nazionale Cav. Uff. Riccardo Di Matteo, l’Associazione prosegue nel proprio impegno a promuovere il merito come elemento fondante della vita democratica, favorendo il dialogo tra istituzioni e società civile e riaffermando il ruolo dell’onorificenza non come semplice riconoscimento formale, ma come responsabilità attiva nei confronti della comunità nazionale.

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