Melzo piange Luca Sinigaglia, l’alpinista eroe morto sul Pik Pobeda


Melzo – Una chiesa prepositurale gremita e commossa ha salutato Luca Sinigaglia, l’alpinista melzese morto sul Pik Pobeda, in Kirghizistan, esattamente un mese fa. Cinquantenne, Sinigaglia aveva perso la vita durante il tentativo di soccorrere una collega di cordata russa, a sua volta dichiarata deceduta.

“Il dolore del distacco e l’assenza del corpo ci attanagliano il cuore. Ma lui c’è. Di noi sa ogni cosa, adesso. E un giorno lo rivedremo”, ha detto don Renato Fantoni durante la cerimonia. Il parroco ha ricordato Luca come un uomo che “si è giocato la vita sino in fondo, e la amava”, sottolineando il suo legame viscerale con la montagna, paragonabile a quello di Pier Giorgio Frassati.

Alla funzione hanno partecipato centinaia di melzesi, amici, colleghi e familiari: il fratello Fabio, la sorella Patrizia e l’anziano padre Giuseppe. Molti hanno indossato magliette con la foto di Luca e la scritta “I’m a hero”. Sul sagrato risuonavano le note del Silenzio, mentre fuori dalla chiesa Fabio Sinigaglia ha ringraziato tutti per l’affetto ricevuto e per il sostegno degli operatori del campo base e del personale di soccorso.

Durante la cerimonia, il sindaco Antonio Fusè, in fascia tricolore, ha proclamato il lutto cittadino e ha ricordato la generosità e il coraggio di Luca: “Quello che ha fatto lassù, in tempi in cui vincono individualismo e indifferenza, rimarrà impresso nella storia della nostra città. Che la montagna sia la tua culla di pace e che il ricordo della tua generosità ci renda persone migliori”.

Il canto alpino “Signore delle cime” ha chiuso la funzione, un omaggio a chi ha dedicato la vita alla montagna. In primavera, a Luca Sinigaglia sarà conferito il premio di benemerenza civica della Città di Melzo, a cui seguiranno altri riconoscimenti.

La tragedia risale al giorno di Ferragosto. Il giorno prima, insieme a un amico, Luca aveva interrotto la discesa dal Pik Pobeda per portare soccorso e viveri alla collega Natalia Nagovitsyna, bloccata e con una gamba fratturata. Il giorno successivo, durante il ritorno, un edema cerebrale lo ha stroncato. Luca Sinigaglia resterà per sempre ricordato come un eroe, non solo di Melzo ma di tutta Italia.

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