Calabria, botulino da panini: due morti e 14 ricoveri, indagati medici e ambulanti


COSENZA - In Calabria proseguono le indagini sull’intossicazione da botulino che ha causato la morte di due persone e il ricovero di altre 14, tutte consumatrici di panini con salsiccia e cime di rapa acquistati da un ambulante a Diamante, in provincia di Cosenza. Una terza vittima è deceduta in Sardegna.

La Procura di Paola ha iscritto nel registro degli indagati nove persone: cinque medici di due strutture sanitarie del cosentino che hanno seguito le vittime, accusati di non aver diagnosticato tempestivamente il botulismo, e quattro persone tra cui l’ambulante e tre responsabili delle ditte produttrici del cibo potenzialmente contaminato. Le ipotesi di reato includono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Le autopsie delle due vittime sono fissate per il 12 agosto e saranno eseguite da un collegio medico dell’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.

Le indagini si concentrano su due fronti: il primo riguarda il food truck da cui è stato venduto il prodotto contaminato; sono in corso accertamenti sulle modalità di somministrazione del cibo e analisi sul mezzo, con risultati attesi dall’Istituto Superiore di Sanità. Il secondo fronte riguarda l’attività medica e la diagnosi ritardata, con verifiche sulle cartelle cliniche dei pazienti.

I carabinieri del Nas e l’Asp di Cosenza stanno svolgendo esami microbiologici per approfondire la vicenda. Intanto, l’Istituto Superiore di Sanità ha confermato la diagnosi di botulismo in tre campioni prelevati dai pazienti. L’ospedale Annunziata di Cosenza ha attivato immediatamente tutte le procedure, compresa la somministrazione dell’antitossina botulinica, scongiurando conseguenze peggiori. Il focolaio, secondo le ultime rilevazioni, sembra in via di attenuazione.

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