Caso Garlasco, la famiglia Poggi denuncia: “Campagna diffamatoria contro Chiara, basta ricostruzioni romanzesche”


GARLASCO – A diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso di Garlasco continua a far discutere e a dividere l’opinione pubblica, complici la riapertura delle indagini e l’attenzione crescente da parte dei media. Ma è proprio contro questa esposizione mediatica che si scagliano ora, con fermezza, le famiglie coinvolte.

A denunciare una “assillante campagna diffamatoria” sono gli avvocati Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, legali di Giuseppe Poggi, Rita Preda e del fratello Marco, che in una nota esprimono sdegno per l’ondata di insinuazioni che, dicono, “non sta risparmiando nemmeno l’amata Chiara”.

Nel mirino in particolare la trasmissione Le Iene, che nella puntata andata in onda ieri sera avrebbe “adombrato una presunta relazione sentimentale di Chiara con un uomo adulto”, sulla base – affermano i legali – di dichiarazioni rilasciate in passato da una persona oggi deceduta e già ritenute “del tutto false” all’epoca.

“Diffusione incontrollata di insinuazioni”

“La continua sovrapposizione fra fughe di notizie, vere o presunte, e ricostruzioni romanzesche di soggetti vari – si legge ancora nella nota – ha determinato l’incontrollabile diffusione di ogni genere di insinuazioni in totale dispregio della realtà dei fatti e del rispetto dovuto a ogni singola persona coinvolta”.

La famiglia Poggi fa sapere che, in assenza di un intervento autorevole da parte delle autorità preposte, “provvederà ad ogni opportuna iniziativa giudiziaria a tutela della dignità e dell’onore di Chiara”.

Anche la famiglia Cappa prende posizione

Parole dure arrivano anche dalla famiglia Cappa, in particolare per la posizione delle gemelle Paola e Stefania, cugine di Chiara, anch’esse coinvolte nei recenti sviluppi mediatici del caso. I legali Gabriele Casartelli e Antonio Marino parlano di “pseudo-informazioni assurde e implausibili” diffuse da stampa e social “in modo del tutto incontrollato”.

“Non tollereremo oltre questo modo di agire illecito – dichiarano gli avvocati – e abbiamo già conferito mandato per tutelare la reputazione della famiglia, così come già accaduto in passato.”

Il 1° luglio la Cassazione sulla semilibertà di Alberto Stasi

Intanto, sul piano giudiziario, è stata fissata per il 1° luglio l’udienza in Cassazione sulla concessione della semilibertà ad Alberto Stasi, l’ex compagno di Chiara, condannato in via definitiva a 16 anni per il suo omicidio.

La Suprema Corte non sarà chiamata a valutare il merito della misura concessa, ma solo la correttezza dei “criteri motivazionali” adottati dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, che hanno portato alla concessione della semilibertà. Al centro delle contestazioni della Procura generale, anche l’intervista rilasciata da Stasi proprio a Le Iene durante un permesso familiare.

Nel frattempo, Stasi continua a lavorare all’esterno e a rientrare la sera presso il carcere di Bollate, in attesa del verdetto della Cassazione.

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