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Drop of Light/Shutterstock |
KIEV – Una nuova notte di terrore in Ucraina. Un massiccio attacco russo ha colpito diverse regioni del Paese, causando almeno 12 morti e 20 feriti, secondo quanto riportato dai servizi di soccorso ucraini e dall’agenzia Unian. Le esplosioni si sono susseguite in numerose città, con le regioni di Kiev, Khmelnytsky e Mykolaiv tra le più colpite.
In Zhytomyr, l’orrore si è abbattuto su una famiglia: tre minori di 8, 12 e 17 anni hanno perso la vita a seguito dell’esplosione di un missile.
Le sirene antiaeree sono risuonate in tutto il Paese durante la notte, mentre le forze di difesa tentavano di respingere uno degli attacchi più intensi degli ultimi mesi. L’Aviazione ucraina ha riferito che l’offensiva russa ha incluso 69 missili e 298 droni kamikaze, con l’obiettivo di colpire infrastrutture strategiche. Le difese aeree sono riuscite ad abbattere 45 missili e 266 droni, ma non abbastanza per evitare gravi perdite civili.
Scambio di prigionieri in corso, ma il conflitto non rallenta
Nonostante la spirale di violenza, oggi è prevista la terza fase dello scambio di prigionieri tra Kiev e Mosca, segno di un canale diplomatico ancora aperto. Ieri è avvenuto il secondo scambio, che ha visto 307 prigionieri rilasciati da entrambe le parti.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto nella notte, ha rinnovato l’appello agli Stati Uniti e ai Paesi europei affinché inaspriscano le sanzioni contro la Russia, nella speranza di costringerla a un cessate il fuoco. "Serve più pressione politica ed economica, altrimenti la guerra continuerà a mietere vittime innocenti", ha dichiarato Zelensky in un messaggio video.
Situazione umanitaria sempre più critica
L’attacco di stanotte conferma una tendenza preoccupante: l’uso sistematico di droni e missili contro obiettivi civili e residenziali. Le organizzazioni umanitarie presenti nel Paese denunciano un peggioramento delle condizioni per milioni di ucraini, costretti a vivere sotto costante minaccia o a fuggire dalle proprie case.
L’allarme internazionale cresce, ma la pace sembra ancora lontana. Nel frattempo, l’Ucraina chiede al mondo di non abbassare la guardia.
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