Tregua a Gaza, Hamas chiede modifiche: “Sì al piano USA, ma servono garanzie e nuove tempistiche”

Anas-Mohammed/Shutterstock

GAZA / TEL AVIV – Hamas ha espresso un’opinione “generalmente positiva” sulla proposta di tregua avanzata dall’inviato statunitense Steve Witkoff, accettata in linea di principio da tutte le fazioni palestinesi, ma ha posto condizioni e richiesto modifiche sui tempi del rilascio degli ostaggi. A riportarlo è il canale egiziano Al-Rad, rilanciato dai media israeliani, secondo cui il gruppo islamista avrebbe risposto con uno schema alternativo alla tabella temporale proposta da Washington.

In particolare, Hamas vorrebbe che il rientro degli ostaggi israeliani avvenga in cinque fasi e non in due nella prima settimana della tregua, come indicato nel piano americano. Una posizione che Israele ha letto come un “rifiuto del piano USA”, sottolineando la mancanza di flessibilità da parte di Hamas in un momento in cui si cerca una de-escalation.

Tajani: “Il piccolo Adam arriverà in Italia per l’operazione”

Intanto, sul fronte umanitario, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato che il piccolo Adam, unico sopravvissuto tra i figli di una pediatra palestinese che ha perso nove bambini in un raid aereo, verrà trasferito in Italia per essere operato.

“Forse l’11 giugno, ma la data è ancora orientativa”, ha specificato Tajani, parlando di un gesto di solidarietà “doveroso” in una fase drammatica del conflitto.

Ancora morti nella Striscia: colpite Gaza City, Khan Yunis e Beit Lahia

Nel frattempo, i raid israeliani non si fermano. Questa mattina almeno sette palestinesi, fra cui un’intera famiglia, hanno perso la vita sotto i bombardamenti su Gaza City, Khan Yunis (nel sud) e Beit Lahia (nel nord). Le operazioni militari, secondo fonti locali, avrebbero avuto come obiettivo strutture e figure ritenute strategiche da Israele, ma i civili continuano a pagare il prezzo più alto.

Mentre si cerca una fragile via diplomatica per il cessate il fuoco, la tensione resta altissima: Hamas spinge per una tregua sostenibile e più articolata, Israele pretende passi concreti e immediati. E la popolazione di Gaza resta nel mezzo, in attesa di un accordo che metta fine alla devastazione.

Posta un commento

0 Commenti