PALERMO - I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo, insieme al personale della Polizia Penitenziaria di Palermo Pagliarelli e al Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria di Padova, hanno eseguito nella notte 12 misure cautelari disposte dall’Ufficio del G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia.
Le persone coinvolte, di cui 7 già detenute per altre cause, sono accusate a vario titolo di corruzione, accesso illecito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio. L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo di Palermo e dal Reparto Investigativo della Polizia Penitenziaria del carcere Pagliarelli tra settembre 2023 e aprile 2025, ha smascherato un’organizzazione criminale che operava all’interno della Casa Circondariale “Antonio Lorusso – Pagliarelli”.
L’associazione, composta da detenuti e agenti di polizia penitenziaria corrotti, favoriva l’introduzione illegale di sostanze stupefacenti e telefoni cellulari all’interno del carcere. Le indagini hanno rivelato come lo stupefacente e i telefoni venissero introdotti tramite escamotage che coinvolgevano congiunti dei detenuti durante i colloqui, detenuti ammessi al lavoro esterno, trasferimenti da altri istituti e la corruzione di alcuni agenti penitenziari, che ricevevano somme di denaro per agevolare il traffico.
Il traffico rappresentava un vero e proprio business redditizio: i cellulari e le droghe venivano venduti a prezzi molto più alti rispetto al mercato esterno, con guadagni decuplicati.
Inoltre, le indagini hanno fatto emergere un clima di violenza all’interno della struttura, con detenuti che esercitavano potere attraverso atti violenti e spedizioni punitive, spesso tollerate o favorite da agenti penitenziari conniventi o poco attivi, creando pericoli sia per colleghi onesti che per detenuti più vulnerabili, usati anche contro la loro volontà per facilitare il traffico.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati complessivamente 56 micro cellulari, 25 smartphone, 20 SIM card e oltre 1 kg di sostanze stupefacenti tra cocaina, crack, hashish e marijuana.
Durante le perquisizioni domiciliari, i Carabinieri di Catania hanno trovato a casa di uno degli arrestati circa 5 kg di cocaina e crack, 9.700 euro in contanti e munizionamento per pistola calibro 7.65. A Palermo, invece, sono state sequestrate 120 dosi di hashish e marijuana e 1.200 euro in contanti presso le abitazioni degli indagati.
È stato inoltre arrestato in flagranza il figlio 25enne di uno degli indagati, sorpreso con sostanze stupefacenti a fini di spaccio.
Si ricorda che gli indagati sono al momento presunti innocenti fino a sentenza definitiva, nel rispetto dei principi costituzionali di presunzione di innocenza.
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