Caso Garlasco, l’impronta sulle scale è di Andrea Sempio: lo conferma la Procura


PAVIA
– L’impronta numero 33, rinvenuta sulla parete delle scale che conducono al seminterrato della villetta di via Pascoli a Garlasco, è stata attribuita ad Andrea Sempio. Lo ha confermato in una nota ufficiale il procuratore della Repubblica di Pavia, Fabio Napoleone: “L’impronta è stata evidenziata mediante l’impiego della ninidrina ed è stata lasciata dal palmo destro di Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche”.

La traccia non è insanguinata, ma la sua collocazione – a pochi passi dal punto in cui fu rinvenuto il cadavere di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 – ha riacceso l’attenzione sul ruolo dell’attuale indagato nelle nuove indagini riaperte sul delitto. L’impronta era già stata repertata all’epoca, ma definita “non utile” ai fini dattiloscopici. Solo grazie a nuove tecnologie hardware e software è stato possibile identificarne con precisione l’origine.

Sempio, 37 anni, è indagato per omicidio in concorso, ma nella giornata di ieri non si è presentato in tribunale a Pavia, dove era previsto un confronto davanti ai pm con Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara condannato in via definitiva a 16 anni di carcere, e con Marco Poggi, fratello della vittima. I suoi legali hanno giustificato l’assenza per motivi procedurali.

I legali: “Frequentava tutta la casa, tranne la camera da letto”

A replicare alla ricostruzione della Procura è stata l’avvocata Angela Taccia, che insieme a Massimo Lovati assiste Sempio: “Andrea ha frequentato ogni angolo della casa dei Poggi, eccetto la camera da letto dei genitori di Chiara e Marco. Anche la taverna e le scale in fondo alle quali fu ritrovato il corpo di Chiara”.

L’impronta, quindi, sarebbe compatibile con la normale frequentazione dell’abitazione, considerata l’amicizia tra Sempio e Marco Poggi. Ma per gli inquirenti la presenza dell’impronta in quel punto, ora certificata scientificamente, potrebbe indicare la presenza dell’uomo sulla scena del delitto.

Le nuove testimonianze e l'ombra del dubbio

A rendere ancora più complesso il quadro, è emersa anche una testimonianza “de relato” riportata dalla trasmissione Le Iene, che cita Stefania Cappa, cugina della vittima. Secondo il racconto di un supertestimone, la Cappa avrebbe riportato confidenze legate a persone ora decedute. Inoltre, una nuova teste avrebbe riferito di confidenze ricevute dalla stessa Cappa dopo la morte di Chiara, aprendo così ulteriori scenari investigativi.

La Procura: “Accertamenti svolti con tecnologie avanzate”

Il procuratore Napoleone ha ribadito che le nuove analisi sono state condotte con strumentazioni moderne che hanno consentito di rivalutare tutte le impronte all’epoca non attribuite. “I consulenti tecnici incaricati dal pm – ha dichiarato – hanno concluso in tempi brevi che l’impronta è di Andrea Sempio, per una corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche. Il segno è stato rinvenuto sulla seconda parete destra delle scale che conducono al seminterrato”.

Un nuovo volto per la verità?

Dopo anni di indagini, processi e polemiche, il caso Garlasco potrebbe prendere una nuova direzione. Mentre Alberto Stasi continua a scontare la sua condanna in carcere, l’indagine su Andrea Sempio si fa più concreta, pur in un quadro ancora ricco di incognite. L’eventualità di un errore giudiziario comincia a farsi strada anche nel dibattito politico e mediatico, mentre la magistratura prova a fare luce definitiva su uno dei delitti più controversi degli ultimi vent’anni in Italia.

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