Maxi blitz contro le tifoserie ultras di Inter e Milan: arresti e perquisizioni per reati con l'aggravante mafiosa

MILANO - Un'imponente operazione della Polizia e della Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) della Procura di Milano, ha colpito duramente le tifoserie ultras di Inter e Milan. Il blitz ha portato all’emissione di decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone coinvolte in una serie di reati gravi, tra cui associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa, estorsione, falso, e violenza. Sono 19 le misure cautelari emesse: 16 persone sono finite in carcere e 3 ai domiciliari.

L’indagine, coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, ha scoperto un complesso sistema di attività illecite gestite dai gruppi ultrà delle curve nerazzurra e rossonera. Al centro dell’inchiesta ci sono affari legati allo stadio di San Siro, tra cui il controllo dei parcheggi, la vendita di biglietti, gadget, e persino estorsioni su servizi di catering e "pizzo" richiesto agli ambulanti che vendono cibo all’esterno dell’impianto sportivo. Le indagini hanno inoltre rivelato l’esistenza di infiltrazioni della ‘ndrangheta nei traffici illeciti legati alle tifoserie.

Tra gli ultras arrestati spiccano nomi noti come Marco Ferdico, capo ultrà interista, legato al defunto boss ‘ndranghetista Antonio Bellocco, e Luca Lucci, leader degli ultras milanisti, già noto alle cronache per una condanna legata a traffici di droga e una foto scattata con Matteo Salvini nel 2018. Anche Gianfranco Ferdico, padre di Marco, e altri esponenti di spicco delle curve, come Mauro Nepi, Islam Hagag e Nino Ciccarelli, sono stati coinvolti nel blitz.

Le accuse includono estorsioni ai danni di fornitori di servizi legati allo stadio, pestaggi e minacce nei confronti di rivali o commercianti, così come una serie di "reati da stadio", spesso commessi con l’aggravante mafiosa. L’inchiesta, però, esclude coinvolgimenti nel traffico di droga, concentrandosi principalmente sui reati di estorsione e violenza organizzata.

L’operazione ha visto la partecipazione di diverse forze investigative, tra cui il Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (Scico) e il Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza (Gico) di Milano. Oltre agli arresti, sono state effettuate decine di perquisizioni e applicati numerosi Daspo, che vietano l’accesso agli stadi per i soggetti coinvolti.

Il procuratore di Milano, Marcello Viola, ha definito l’indagine "complessa" e ha sottolineato come sia riuscita a unire diversi filoni investigativi in un'unica operazione contro i principali esponenti dei gruppi ultras di Inter e Milan. L’inchiesta rappresenta un colpo significativo per il mondo delle tifoserie organizzate milanesi, svelando un sistema criminale radicato che andava ben oltre la semplice passione per il calcio.

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