Israele respinge il piano di pace proposto da Stati Uniti e Francia, Netanyahu: "Andiamo avanti con i combattimenti"

TEL AVIV - Israele ha rifiutato il piano di pace per il Medio Oriente proposto da Stati Uniti e Francia, confermando la linea dura del primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha dichiarato: "Andiamo avanti con i combattimenti". La decisione di Netanyahu è stata influenzata dalla forte pressione dei partiti di ultradestra, che sostengono la prosecuzione delle operazioni militari. Oggi, Netanyahu è atteso a intervenire all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.

Nel frattempo, il presidente palestinese Abu Mazen ha accusato Israele di genocidio, chiedendo l'immediato stop delle violenze. Le tensioni restano alte non solo in Israele e Palestina, ma anche in Libano, dove nuovi raid israeliani su Beirut hanno provocato la morte di Mohammed Surur, capo della divisione droni di Hezbollah.

L'escalation di violenza ha provocato divisioni anche all'interno dell'amministrazione americana, dove alcuni funzionari si oppongono ai bombardamenti israeliani, mentre altri li considerano una possibile leva per una de-escalation del conflitto in Libano.

In un nuovo sviluppo, l'esercito israeliano ha intercettato un missile lanciato dallo Yemen, diretto verso il centro del Paese. Sul fronte libanese, il ministero della Salute ha riportato un bilancio tragico: nelle ultime 24 ore, gli attacchi aerei hanno ucciso 81 persone e ferito 403. Da lunedì, quasi 100.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie case, aggiungendosi al già drammatico numero di sfollati a causa del conflitto.

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