Operazione 'Fata Verde': smantellata associazione a delinquere dedita alla coltivazione e spaccio di cannabis


REGGIO CALABRIA - I Carabinieri del N.I.P.A.A.F. del Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Calabria, sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Reggio Calabria, hanno portato alla luce una vasta organizzazione criminale dedita alla coltivazione illegale di cannabis. L'operazione, denominata "Fata Verde", ha rivelato un'associazione a delinquere finalizzata alla produzione e vendita sul mercato illegale di sostanze stupefacenti, mascherata da coltivazioni legali di canapa sativa.

Le indagini e le scoperte

Le indagini hanno permesso di identificare i membri dell'organizzazione, che operavano principalmente nei comuni di Taurianova, San Procopio e Sant'Eufemia di Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria. I finanziatori e supervisori delle piantagioni erano collegati alle cosche della ‘ndrangheta delle province di Reggio Calabria e Catanzaro. L'organizzazione era ben strutturata, con una chiara suddivisione dei profitti derivanti dalla vendita della droga.

La simulazione della legalità

Per eludere i controlli, i responsabili delle piantagioni presentavano documentazione che attestava la legalità delle coltivazioni. Durante i controlli amministrativi, uno dei titolari esibiva certificati di semi di canapa e contratti di affitto dei terreni. Tuttavia, le analisi del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri hanno rivelato che il THC presente nelle piante era nettamente superiore ai limiti consentiti dalla legge, confermando la natura illegale delle coltivazioni.

Arresti e sequestri

Nel corso delle indagini, i militari del N.I.P.A.A.F. hanno effettuato diversi arresti in flagranza di reato. Un individuo è stato sorpreso mentre trasportava grandi quantità di piante di canapa, mentre altri quattro sono stati colti in flagrante durante la lavorazione della droga. Sono stati sequestrati circa 70 kg di marijuana pronta per la vendita.

L'operazione di oggi

L'operazione di oggi ha coinvolto circa 60 carabinieri forestali provenienti da Calabria e Sicilia, insieme ai militari del Comando Provinciale di Reggio Calabria. Sono state eseguite tredici misure cautelari personali: otto in carcere, tre agli arresti domiciliari e due divieti di dimora nel territorio calabrese.

Conclusioni

Le ipotesi di reato contestate comprendono l'associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata ai sensi dell’art. 416 bis 1 c.p., e una serie di delitti in materia di stupefacenti. L'uso di tali sostanze comporta gravi rischi per la salute, tra cui l'alterazione della capacità di giudizio.

Si precisa che il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari, per cui ogni valutazione è da considerarsi allo stato degli atti e fatte salve le successive valutazioni.

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