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PARIGI – Marine Le Pen e il suo Rassemblement National (RN) hanno trionfato nel primo turno delle elezioni legislative in Francia, ottenendo il 33,14% dei voti. Questa vittoria ha messo il partito di estrema destra in una posizione dominante, con la possibilità di ottenere la maggioranza assoluta all'Assemblea Nazionale per la prima volta nella storia della Francia. Le proiezioni in seggi suggeriscono che il RN potrebbe assicurarsi tra 255 e 295 seggi, con la maggioranza assoluta fissata a 289.
Risultati elettorali
- Rassemblement National e alleati di estrema destra: 33,14%
- Nuovo Fronte Popolare della sinistra: 28%
- Coalizione macroniana Ensemble: 20,04%
Reazioni
Il presidente Emmanuel Macron ha subito reagito ai risultati, chiamando all'unione contro il RN: "Davanti al Rassemblement National, è arrivato il momento di un'ampia unione chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno". Da sinistra, Jean-Luc Mélenchon ha affermato: "Neppure un voto andrà al RN, ovunque saremo terzi ritireremo il nostro candidato". Questo implica un appoggio agli avversari locali del RN, in particolare la maggioranza macroniana.
Raphael Glucksmann, leader di Place Publique e figura di rilievo nella coalizione del Nuovo Fronte Popolare, ha lanciato un appello urgente: "Abbiamo 7 giorni per evitare una catastrofe in Francia". Il Partito Socialista, rinvigorito sotto la sua guida, si prepara a sostenere la strategia della sinistra unita.
Marine Le Pen ha celebrato la vittoria: "Abbiamo cominciato a cancellare il blocco macroniano". Il suo delfino, Jordan Bardella, ha aggiunto: "L'esito del voto rappresenta un verdetto senza appello, un'aspirazione chiara dei francesi al cambiamento". Bardella, possibile futuro premier, ha dichiarato: "Sarò il primo ministro di tutti", sottolineando che il prossimo voto sarà "uno dei più determinanti di tutta la storia della Quinta Repubblica".
Il presidente Emmanuel Macron ha subito reagito ai risultati, chiamando all'unione contro il RN: "Davanti al Rassemblement National, è arrivato il momento di un'ampia unione chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno". Da sinistra, Jean-Luc Mélenchon ha affermato: "Neppure un voto andrà al RN, ovunque saremo terzi ritireremo il nostro candidato". Questo implica un appoggio agli avversari locali del RN, in particolare la maggioranza macroniana.
Raphael Glucksmann, leader di Place Publique e figura di rilievo nella coalizione del Nuovo Fronte Popolare, ha lanciato un appello urgente: "Abbiamo 7 giorni per evitare una catastrofe in Francia". Il Partito Socialista, rinvigorito sotto la sua guida, si prepara a sostenere la strategia della sinistra unita.
Marine Le Pen ha celebrato la vittoria: "Abbiamo cominciato a cancellare il blocco macroniano". Il suo delfino, Jordan Bardella, ha aggiunto: "L'esito del voto rappresenta un verdetto senza appello, un'aspirazione chiara dei francesi al cambiamento". Bardella, possibile futuro premier, ha dichiarato: "Sarò il primo ministro di tutti", sottolineando che il prossimo voto sarà "uno dei più determinanti di tutta la storia della Quinta Repubblica".
Strategie e alleanze
Emmanuel Macron ha invocato l'unità repubblicana per contrastare l'ascesa dell'estrema destra, chiedendo alleanze specifiche in ogni collegio elettorale. Tuttavia, ci sono state indicazioni contrastanti all'interno della sua coalizione. Edouard Philippe, ad esempio, ha suggerito di evitare l'elezione di candidati RN o LFI (La France Insoumise).
Dall'altra parte, i Républicains, che non hanno aderito all'accordo di Eric Ciotti con Marine Le Pen, hanno ottenuto un considerevole 10% dei voti e hanno già annunciato che non daranno indicazioni di voto ai loro elettori.
Prospettive per il secondo turno
Con il secondo turno delle elezioni legislative in arrivo, la Francia si trova davanti a una scelta cruciale. Le alleanze e le strategie adottate nei prossimi giorni determineranno il futuro politico del paese e potrebbero portare a una svolta storica con l'estrema destra pronta a governare.
L'attenzione è ora rivolta al prossimo fine settimana, quando gli elettori torneranno alle urne per decidere la composizione finale dell'Assemblea Nazionale e, potenzialmente, il nuovo corso politico della Francia.
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