Mutui a tasso variabile: aumento del 66% nelle rate dopo decisione BCE

Le famiglie italiane che hanno optato per mutui a tasso variabile potrebbero dover affrontare un aumento significativo nelle loro rate, dopo che la Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato un nuovo incremento dei tassi di interesse. Secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it, una rata del mutuo che inizialmente ammontava a 456 euro potrebbe aumentare fino a 759 euro, rappresentando un aumento del 66% rispetto all'inizio del 2022.

L'aumento delle rate è stato scatenato dall'annuncio della BCE riguardo a un ulteriore incremento di 25 punti base dei tassi di interesse. Questa decisione ha un impatto diretto sui mutui a tasso variabile, in quanto l'Euribor, su cui si basano questi mutui, è influenzato dalle decisioni della BCE.

Per eseguire questa analisi, Facile.it e Mutui.it hanno preso in considerazione un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro con un piano di rimborso di 25 anni, stipulato a gennaio 2022. Inizialmente, il tasso TAN era dello 0,67%, e la rata mensile ammontava a 456 euro.

Tuttavia, con il recente aumento dei tassi di interesse, il tasso del mutuo è salito al 5,05% nel mese di settembre 2023, portando la rata mensile a 740 euro. Questo significa che attualmente coloro che hanno un mutuo a tasso variabile stanno pagando il 62% in più rispetto alle cifre del gennaio 2022, pari a un aumento di 285 euro al mese.

L'ulteriore incremento degli interessi deciso dalla BCE potrebbe portare la rata mensile a toccare i 759 euro, con un aumento complessivo del 66% rispetto all'inizio del 2022. Questa notizia è un campanello d'allarme per coloro che hanno mutui a tasso variabile, poiché potrebbe comportare un significativo aumento dei costi mensili per l'abitazione. Le previsioni di mercato indicano che l'indice Euribor dovrebbe continuare a salire, anche se in misura minore, ma si prevede una stabilizzazione o addirittura una diminuzione dei tassi nel nuovo anno. Tuttavia, queste previsioni rimangono soggette a cambiamenti in base alle decisioni future della BCE e alle condizioni economiche globali.

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