Cosa prevede il decreto per gli aiuti all'Ucraina

(ANSA)
ROMA - Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto che stanzia aiuti all'Ucraina dopo l'invasione da parte della Russia. Nel provvedimento è prevista anche la diversificazione delle fonti energetiche nel caso in cui il gas venga a mancare a causa del conflitto.

Arriva quindi l'ok di Palazzo Chigi alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell'Ucraina. Nel decreto è stata inserita così una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consentirebbe al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione dei mezzi militari a Kiev.

Il decreto mira anche all'accoglienza dei rifugiati ucraini in fuga dal Paese. E' previsto infatti un aumento di 13mila posti dei centri straordinari di accoglienza (CAS), che potranno essere attivati dai prefetti, e di 3mila posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI).

I cittadini ucraini, si apprende in una nota di Palazzo Chigi, potranno essere ospitati nei CAS anche senza aver presentato domanda di protezione internazionale.

Viene autorizzato quindi lo stanziamento di 10 milioni di euro, a carico del Fondo per le emergenze nazionali, al fine di consentire di organizzare e mettere in pratica gli interventi più urgenti in materia di soccorso e assistenza alla popolazione ucraina.

Infine, per quanto riguarda la diversificazione delle fonti energetiche in caso di stop dell'approvvigionamento del gas russo, Palazzo Chigi sottolinea come il testo approvato "si occupa del livello di rischio imprevisto" rispetto al funzionamento del sistema nazionale gas. Viene autorizzata, anche a scopo preventivo, "l'adozione di misure per l'aumento dell'offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza".

Eventualità che, precisa il governo, "al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese".

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