Cosa dicono gli scienziati sulla riapertura delle palestre

ROMA - La riapertura di impianti sportivi, palestre e piscine è tornato un tema d'attualità nelle ultime settimane. Per ripartire in sicurezza si dovrebbero seguire precise norme anti-contagio. Ecco quali sono i rischi.

Qualsiasi attività si potrà svolgere solamente evitando le aggregazioni e consentendo però di far praticare sport soprattutto a giovani e anziani. In particolare si legge nel documento: "Si valuta con molta preoccupazione, in questa fase dell’epidemia sostenuta il riscontro potenziale di aggregazioni tra persone all’interno degli impianti sportivi, soprattutto in ambienti chiusi e confinati. Ma si ritiene particolarmente importante il ritorno alla fruizione delle attività fisiche, soprattutto nei soggetti in età evolutiva e negli individui con patologie croniche e negli anziani, nei quali il benessere psico-fisico acquisisce una dimensione fondamentale sullo stato di salute”.

Sempre nel documento si stabiliscono alcune delle regole da seguire in caso di riapertura per piscine e palestre. Durante l’attività sportiva deve essere obbligatoria una distanza di almeno due metri, che può aumentare in alcuni casi. Come per esempio in piscina, dove servono almeno 10 metri quadri a persona, secondo il Cts. Bisognerà sanificare gli attrezzi e i materiali, con la pulizia delle aree di contatto di ogni attrezzo dopo ogni utilizzo. Non si potranno lasciare negli spazi comuni gli indumenti personali, da mettere invece in zaini e borse. Si dovrà bere da bicchieri monouso o bottiglie personali, mentre si dovrà utilizzare – se possibile – il proprio tappetino personale. Viene inoltre vietato l’uso delle docce.

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