1993, settima e ottava puntata: la recensione


di ALESSANDRO NARDELLI - La settima e ottava puntata della fiction 1993, completano una Serie TV all’insegna dei colpi di scena, terminata sempre nel solco dell’incertezza di fondo che caratterizza la vita di ognuno dei protagonisti. Come accaduto in alcuni momenti della precedente fiction 1992, c’è in 1993, una marcata impronta paranormale, con continue visioni di personaggi e ricordi che riemergono dal passato dei protagonisti. Favolosi anche gli effetti scenici di tutta la serie, e l’ambientazione, con una cura maniacale anche ai piccoli dettagli.

I PERSONAGGI:

LEONARDO NOTTE, scaricato da Berlusconi, tenta di passare con il PDS di Massimo D’Alema, rivelandogli il programma politico del Cavaliere, per entrare nelle sue grazie. Ma alla fine si scopre che la sua è tutta una tattica. Infatti, Leo, ha registrato una incredibile confessione fatta da un suo amico del PDS, riguardante Primo Greganti, che potrebbe far saltare in aria anche il centrosinistra, e vuole utilizzarla. Quindi, chiede ed ottiene un appuntamento da Berlusconi, al Jolly Hotel, dove la squadra di Forza Italia si stava radunando. Ma non avrà la possibilità di far ascoltare la registrazione al Cavaliere, perché davanti all’albergo viene sparato da Arianna sua ex compagna e moglie di Rocco Venturi. A lei, precedentemente, in una cena, Notte, aveva confidato dell’omicidio del poliziotto, dopo aver spento il registratore che Arianna aveva portato per tendere una trappola a Leo.


PIETRO BOSCO, dopo aver pensato che la polizia fosse vicino al suo arresto per una tangente di 200 milioni, capisce che la mazzetta di cui si parlava non è la sua. Politicamente, ritorna vicino al leader leghista Bossi, che aveva appena siglato l’alleanza governativa con Berlusconi, tradendo il Professor Miglio.

VERONICA CASTELLO, preoccupata della possibile uscita del suo libro, decide di tendere una trappola all’editore, portandolo a letto in casa sua, e filmandolo inconsapevolmente, per poi, successivamente ricattarlo. Intanto, in una cena politica, si convince a partecipare ai provini della Fininvest per entrare a far parte di Forza Italia, e dopo aver incontrato Silvio Berlusconi, questo la sceglie.

GIULIA CASTELLO, decide di scrivere un libro sulla tangente Enimont, frutto di intere settimana di ricerche, ottenendo il tanto agognato successo.

LUCA PASTORE, grazie a Bibi Mainaghi, riesce a scoprire il nome fittizio di Duilio Poggiolini, che viene arrestato, e a cui, durante una perquisizione in casa, viene sequestrata una quantità smisurata di lingotti d’oro, gioielli e moltissimo denaro. Successivamente, Luca, rivela ai suoi colleghi della Procura di essere malato di AIDS, e, ritenendo di aver terminato il proprio lavoro, informa Di Pietro di voler lasciare la procura. Quest’ultimo cerca di convincerlo, ma da una parte c’è la proposta del Deputato Gaetano Nobile, che gli offre di far parte dei Servizi Segreti, e dall’altra quella di Eva, di mollare tutto e scappare a Panama. Pastore sceglie la seconda possibilità, spiegando via lettera Di Pietro i motivi che lo hanno portato a lasciare la procura la sua volontà di cambiare vita.

BIBI e ZENO MAINAGHI, decidono di collaborare con la giustizia per colpire Brancato, che, hanno scoperto essere, il mandante dell'omicidio del loro padre, Michele Mainaghi. Pastore chiede a Bibi di aspettarlo con le valigie pronte, ma Luca trova invece un’auto con degli assalitori, che ingaggiano con lui una drammatica sparatoria. Prima viene colpita la sua macchina, poi, una volta fermi, Luca riesce a bloccare e ad ammazzare i killer, inviati da Brancato per ammazzarlo. Bibi, intanto, probabilmente tradita dal fratello Zeno e dall’infermiera vicino a questo, viene uccisa dal suo autista, che fa passare l’accaduto per un'overdose, infatti, la ragazza esanime a terra viene trovata con una siringa nel braccio.

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