G7, la protesta dei trecento


di LUIGI LAGUARAGNELLA - Circa 300 persone hanno sfilato per manifestare contro il G7 finanziario che oggi si conclude a Bari. Terminato a largo Ciaia dopo le 14 di ieri, gli studenti, i movimenti No Tap, i Cobas, Alternativa comunista provenienti da molte parti della Puglia hanno condotto un corteo per protestare contro i ministri dell’economia riuniti nel capoluogo pugliese, partendo da 2 Giugno in un percorso che ha compreso via della Resistenza, viale Giovanni XXIII, via Giulio Petroni e poi via Bottalico.

Strade deserte, con molte attività commerciali chiuse perché limitate proprio dai divieti di transito e dai timori per eventuali incidenti dei movimenti black bloc che come uno spettro aleggiavano in città, mentre i ministri e le istituzioni giravano per Bari.

In fondo a riempire le larghe strade sono stati i manifestanti con gli striscioni, i cori contro “i poteri” e dal numeroso (forse eccessivo) dispiegamento di forze dell’ordine. Il cordone della polizia dirigeva le direzioni del corteo, quello dei carabinieri lo chiudeva. Tutte le vie traverse del passaggio della manifestazione antagonista erano transennate dalle camionette. Il corteo è partito in ritardo perché il pullman del movimento No Tap proveniente dalla zona di Lecce è stato fermato dalla polizia nei pressi di Cozze “per controllo dei documenti”.

Per i manifestanti si è trattato solo di un modo per mettere ulteriore paura ed evitare il giusto proseguimento della manifestazione. Numerosi gli interventi da parte dei rappresentanti dei movimenti studenteschi, dei lavoratori, dei No Tap. Tutti dietro il grande striscione con la scritta: “Contro lo sfruttamento, guerra e devastazione dei territori resistenza e solidarietà. Amminabbasc u g sett”.

Mentre dall’altra parte della città i rappresentanti degli stati all’interno del castello Normanno-Svevo discutevano delle sorti economiche internazionali, i manifestanti hanno fatto sentire la loro voce sui problemi della scuola, della disoccupazione, del ruolo della donna ancora poco tutelato. Hanno gridato contro i poteri che prendono decisioni senza considerare la gente comune che vive il quotidiano del territorio. Il territorio, come quello pugliese, deve essere tutelato: molti i riferimenti all’Ilva, la gasdotto Tap, all’acqua come bene comune. Non sono problematiche che riguardano solo una regione, ma proprio per accordi internazionali coinvolgono l’intera comunità. Passando, poi, sulla strada del carcere, molti interventi degli antagonisti si sono concentrati sul tema della giustizia. Non sono mancati invettive contro la stampa, rea di aver creato un sistema di terrore, che ha provocato la chiusura dei negozi.

La voce dei manifestanti, infatti, ironicamente richiamava la gente dai balconi ad uscire e manifestare in quanto non c’era nulla da temere e non c’era da temere alcun “blackblock”. Molti giovani e persone adulte hanno parlato con veemenza della situazione sociale che vorrebbe i cittadini succubi dei poteri con la disoccupazione o al massimo col lavoro sfruttato. Un attivista No Tap, un 65enne salentino, è in sciopero della fame da 15 giorni per protestare con il gasdotto la cui costruzione rischia di nuocere alla bellezza naturalistica e alla vita di molti pugliesi.


LA PROTESTA DEI 300 - Il numero dei manifestanti dovrebbe aggirarsi attorno a trecento. Il corteo pacifico è organizzato dal coordinamento 'Pugliacontroilg7' per la mobilitazione contro il G7 Finanze in corso nel capoluogo pugliese.

Il corteo è partito con ritardo (rispetto alle 9 iniziali) dall'ingresso principale del Parco 2 Giugno, in viale Einaudi, percorrendo le strade principali del quartiere Carrassi e si concluderà in largo Ciaia, lungo un percorso concordato con la Questura che sorveglierà la manifestazione. Controlli in corso sui manifestanti da parte delle forze dell'ordine.

Alla manifestazione sono presenti, secondo gli organizzatori, collettivi studenteschi, lavoratori provenienti da tutta la regione, centri sociali, sindacalisti di base, gli attivisti del movimento 'No Tap' e di Alternativa Comunista.

Giornale di Puglia

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