Jobs Act: Attesa per oggi la decisione della Consulta sul Referendum abrogativo

(Foto ANSA)

di Alessandro Nardelli - Attesa per oggi, la decisione della Consulta sull’ammissibilità dei referendum abrogativi che sono stati presentati dalla Cgil, supportati da ben 3,3 milioni di firme. In fermento il Pd, in particolare i renziani, che prenderà atto, rispettandola, della decisione della Corte, essendo chiare le posizioni del segretario Matteo Renzi in materia di lavoro.
Questi nello specifico i quesiti referendari proposti dal sindacato e dai cittadini:

Nel primo referendum si chiede l’abolizione totale dei voucher, quei buoni lavoro che servono per retribuire alcuni tipi di impieghi occasionali. Questo il testo del quesito sul quale gli elettori dovrebbero andare a votare: «Volete l’abrogazione degli articoli 48, 49 e 50 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, recante Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’art. 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183?”.

Nel secondo referendum, invece, si vuole che l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, venga ripristinato. Si parla di un diritto del lavoratore, ad essere reintegrato, in caso di licenziamento senza giusta causa. Con il jobs act, è stato superato del tutto questo diritto, sostituito da un indennizzo economico per il lavoratore.

Nel terzo referendum, poi, si chiede che venga abolito l’articolo 29 del decreto legislativo 10 settembre 2003, e che quindi, nel caso vi siano delle violazione nei confronti dei lavoratori, vi sia nuovamente una responsabilità diretta tanto dell’azienda appaltatrice quanto di quella che ottiene l’appalto.

Infine, vi è anche una proposta di legge d’iniziativa popolare che prevede l’introduzione della carta dei diritti universali del lavoro.

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1 Commenti

  1. Troppo bello cosi', troppo facile, prima tutti i SINDACATI appoggiano, avallano le tristemente note fetenzie di RENZI e oggi di GENTILONI, approvano anche le ultime miserabili decisioni riguardo le PENSIONI FINO A 1000 EURO con vergognosi aumenti di qualche decina di euro al mese a chi FA LA FAME CON PENSIONI DA 600 EURO ad. es., e adesso CGIL E CAMUSSO vorrebbero imbastire un REFERENDUM - pagato sempre da noi - per rimediare all 'abominio dell art.18 che la stessa CGIL E ALTRI MANTENUTI CIALTRONI SINDACALISTI HANNO PERMESSO ? ... Lottare per i lavoratori oggi non è più il dogma dei SINDACATI , ormai i loro esponenti sono troppi e troppo corrotti intellettualmente e non . Non si deve proporre un REFERENDUM , ma perseguire penalmente chi ha abolito l' ex art. 18 , olocausto dei diritti del lavoratore , sconfitta sociale e delle libertà democratica di un Paese . LOTTE SOCIALI, LOTTE DI CLASSE, SCIOPERI E PROTESTE , PERFINO LE DEBORDANTI DERIVE DEGLI ANNI GRIGI E SCURI DEL RECENTE PASSATO , PER POI VEDERE UN RENZI QUALSIASI RIBALTARE IL SENSO DELLE CONQUISTE SOCIALI OTTENUTE A FATICA,E VOLUTO ANCHE DALLA SINISTRA , QUELLA VERA, TRASVERSALE AI DIRITTI DI TUTTI I CITTADINI, COL LAVORO MA ANCHE COL SACRIFICIO DI POLITICI, SINDACALISTI, GIORNALISTI, E MOLTI CITTADINI E LAVORATORI, PER UN ITALIA LIBERA E DEMOCRATICA , ESEMPIO DI SVILUPPO ECONOMICO ,SOCIALE E CIVILE ... e vedere tutto questo senza fare nulla di più che proporre un referendum comodo solo a chi fa politica, ai professionisti dell'antisociale, dell'interesse di partito ergo poltrone e quindi POTERE, ma inutile ai bisogni della gente ....

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