Bagnasco: "Vescovi uniti per la difesa della famiglia"

“I Vescovi sono uniti e compatti nel condividere le difficoltà e le prove della famiglia e nel riaffermarne la bellezza, la centralità e l’unicità: insinuare contrapposizioni e divisioni significa non amare né la Chiesa né la famiglia”. Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, nella sua prolusione al Consiglio Permanente.
“Auspichiamo che nella coscienza collettiva mai venga meno l’identità propria e unica di questo istituto che, in quanto - come dice il Santo Padre - soggetto titolare di diritti inviolabili, trova la sua legittimazione nella natura umana e non nel riconoscimento dello Stato. Essa non è, quindi, per la società e per lo Stato, bensì la società e lo Stato sono per la famiglia”, ha aggiunto il cardinale.
Bagnasco si è poi soffermato sulle condizioni economiche e sociali del Paese, sognato “a dimensione familiare: dove il rispetto per tutti sia stile di vita, e i diritti di ciascuno vengano garantiti su piani diversi secondo giustizia”.
Tra i temi affrontati, la situazione dei migranti. “La persistenza dei viaggi della disperazione e delle atrocità che si continuano a perpetrare contro i cristiani e le altre minoranze religiose ed etniche, non deve provocare l’assuefazione nell’opinione pubblica mondiale”, ha detto, denunciando “una singolare differenza di reazione emotiva e politica rispetto a morti e vittime, quasi che la loro dignità dipendesse da classi o caste diverse a seconda dei Paesi di provenienza”) e la condizione di povertà che attanaglia anche tante famiglie italiane (“Vediamo una contrazione preoccupante a diversi livelli, con indigenti di ogni tipo“), a fronte dell’“umiliazione di giovani che bussano invano alla porta del lavoro e, quindi, non riescono a farsi una famiglia” e di “adulti che, dopo aver perso l’occupazione, da anni resistono grazie a lavori occasionali o alla provvidenza dei nonni”.

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