Mogherini: "Regole Dublino ormai superate"

«Alla fine si è dimostrato che la Ue sa decidere, e ha anche a disposizione gli strumenti per farlo». Lo afferma Federica Mogherini, vicepresidente della Commissione europea e Alto rappresentante per la politica estera della Ue, in un'intervista al quotidiano "La Repubblica", in merito ai risultati del vertice europeo straordinario sull’immigrazione.

«Io credo che sia sempre meglio decidere in modo consensuale. Ma quando questo non è possibile, è giusto usare gli strumenti che ci sono messi a disposizione dal Trattato - aggiunge -. È un grande passo avanti, non solo perché questo ha permesso la ripartizione di un numero consistente di rifugiati, ma anche perché l’Europa è stata in grado di superare le sue divisioni e di decidere».

Secondo la Mogherini «Dublino era un regolamento pensato in un altro tempo, per far fronte a un fenomeno di dimensioni ben diverse da quelle di oggi. Per questo motivo lasciava la responsabilità principale della gestione ai Paesi sulle frontiere esterne dell’Unione. Oggi invece mi sembra chiaro che chi arriva ai nostri confini lo fa perché vuole venire in Europa, non in questo o quello stato membro. Per questo dobbiamo affrontare il problema come un problema europeo. Dunque ci muoveremo in questa direzione. Speriamo di poterlo fare in modo consensuale. Ma l’uso degli strumenti che ci offre il Trattato non è un tabù. L’importante è essere in grado di decidere».

«Un tempo si pensava che le principali divergenze tra i governi europei riguardassero l’azione esterna della Ue, mentre sul fronte interno si credeva che esistesse più omogeneità. La questione dei flussi migratori ha invertito questo postulato - sottolinea l'ex ministro degli Esteri italiano -: c’è molta più coesione sulle azioni da intraprendere al di fuori delle nostre frontiere che sulla politica da seguire al nostro interno. E tuttavia stiamo imparando».

«Il fenomeno migratorio non è solo europeo - spiega la Mogherini -. Anzi, i flussi all’esterno delle nostre frontiere sono ben maggiori di quelli che investono la Ue. Va gestito. Non dico che va fermato, perché nessuno può illudersi di fermare questo mare di gente disperata. Tuttavia si può gestire e si deve gestire da europei, non da tedeschi, o da italiani, o da francesi. Oggi è chiaro che nessun Paese, dalla Grecia alla Germania, è in grado di far fronte al fenomeno con le sue sole forze. l’Europa è non solo necessaria, ma indispensabile: questa è la lezione che stiamo imparando».

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