Renzi al Washington Post: "La gente è con noi, non con i sindacati"

All'indomani della direzione, oggi la segreteria del Pd è riunita per decidere la linea per l'Aula sul Jobs act.
Franchi tiratori al Senato sul Jobs Act? "No, non credo anche perché ieri c'è stata una discussione seria, lunga, al termine della quale il partito si è espresso. Ora si tratta di definire il documento nelle varie fattispecie". Lo afferma il premier Matteo Renzi rispondendo ai cronisti prima dellasegreteria Pd. "E' una valutazione che spetta al Parlamento", così Renzi - prima di entrare nella sede del Partito democratico - risponde a chi gli chiede se cambierà il ticket Violante-Bruno per l'elezione dei membri della Consulta.
"Va bene, bene così", aggiunge ancora il presidente del Consiglio facendo riferimento al dibattito di ieri sul Job Acts nella Direzione Pd. Renzi ha percorso a piedi il tratto che separa Palazzo Chigi dalla sede del Nazareno, dove questa mattina si è riunita la segreteria democrat. Strette di mano, un rapido selfie con due studentesse di un liceo classico, un saluto 'a distanza' con dei passeggeri di un autobus e un breve colloquio con alcuni tassisti fermi nei pressi della sede del governo hanno segnato la 'passeggiata' del premier mattutina.

L'INTERVISTA DEL PREMIER AL WASHINGTON POST

"Credo che la gente sia con noi, non con i sindacati". Lo afferma il premier Matteo Renzi parlando del Jobs Act in un'intervista al Washington Post. "L'Italia necessita di un cambiamento radicale, è facile da spiegare ma non da realizzare", aggiunge il premier.

Ecco alcuni stralci dell'intervista:

"In generale penso che il ruolo dei sindacati sia importante ma è importante per me dare il messaggio che, se i sindacati sono contrari alle nostre proposte, ci lascino continuare ed andare avanti. Non siamo legati al destino dei sindacati".

"Tutto deve cambiare in Italia e cambieremo. Dopo anno di stagnazione penso che questo sia il momento in cui l'Italia può realizzare le cose che aspetta da anni. Paradossalmente la crisi è la ragione per cui noi dobbiamo cambiare, senza cambiamento è impossibile credere nel futuro". Lo afferma il premier Matteo Renzi in un'intervista al Washington Post.

"Il sistema italiano futuro richiede una forte riduzione delle leggi. In secondo luogo, è importante permettere a un imprenditore di scegliere un lavoratore e, se decide che è necessario, di licenziarlo". "Ma il governo sosterrà il lavoratore licenziato con la possibilità di seguire un programma di formazione e, una volta finito, di accettare un lavoro offerto da un'agenzia nazionale", aggiunge Renzi.

"Siamo pronti ad assicurare qualsiasi supporto necessario" agli Stati Uniti sulla crisi in Iraq. "Per il momento le richieste sono di ordine umanitario e di supporto logistico". Rispondendo all'eventuale utilizzo della base di Aviano da parte degli Usa, Renzi spiega: per le incursioni aeree serve "un impegno da parte del Parlamento nella partecipazione agli attacchi in interventi militari".

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