Bimbo morto in Valbrembana: scoperto anche cadavere madre

BERGAMO. Saranno eseguite lunedì 1 settembre le autopsie sui corpi di Patrick Lorenzi e di sua mamma Gessica Mambretti: lo ha disposto il sostituto procuratore di Bergamo Raffaella Latorraca, che ha aperto sul caso un fascicolo per omicidio. Gli esami chiariranno alcune dinamiche dei decessi, anche se gli inquirenti non hanno dubbi su quello che è accaduto sul monte Avaro a Cusio, in alta valle Brembana. Gessica, che soffriva di depressione e forse temeva che le venisse portato via Patrick, lo ha ucciso e si è poi tolta la vita. Prima di farlo ha anche ammazzato i loro due furetti, portati da casa. Sono stati trovati non lontano dal corpo del piccolo Patrick. I furetti erano anche l'immagine che la donna usava come foto del suo profilo su Facebook.

Patrick Lorenzi avrebbe compiuto 10 anni il prossimo febbraio. Il suo cadavere, con ferite e tagli, è stato trovato giovedì 28 agosto poco prima di mezzanotte in un campo sul monte Avaro. Qualche ora più tardi, alle 13 del 29 agosto, i soccorritori hanno trovato anche il corpo di sua madre in un dirupo, nella stessa zona impervia del Bergamasco, a quasi 1.900 metri di quota.

Al momento l'ipotesi che sembra prevalere è che la donna abbia ucciso il suo bambino, utilizzando un'arma impropria, forse un oggetto contundente, e poi si sia uccisa. Gessica soffriva di depressione da qualche tempo ed era seguita anche dai Servizi sociali di Ponteranica, il paese di quasi settemila anime alle porte di Bergamo dove mamma e figlio vivevano dal 2009. Nell'ultimo mese, ha raccontato il sindaco Alberto Nevola la situazione era in parte ''degenerata'' tanto che i servizi sociali avevano fatto una segnalazione al tribunale dei minori ma ''senza che fosse mai messo in discussione che avesse la capacità di accudire il figlio''.

Il padre del bambino, Marco Lorenzi, titolare di un negozio di videogiochi a Bergamo, non era rimasto in buoni rapporti con l'ex compagna, con la quale non conviveva più da 9 anni, anche se pare mantenesse ancora sia lei sia il figlio. Il primo a comprendere che qualcosa non andava sul monte Avaro è stato un pastore della Valtellina. Giovedì mattina ha notato una tenda turchese piazzata in un prato, in una zona non ideale per un campeggio e con all'interno una luce accesa, a circa 20 minuti a piedi dal rifugio del monte Avaro, accanto al sentiero che porta a Ca' San Marco. Nel tardo pomeriggio, ripassando dalla stessa zona, il pastore ha visto di nuovo la tenda con il lume: è entrato a guardare e trovato due zaini, il bugiardino di un farmaco antidepressivo e un cellulare. Dalla rubrica ha chiamato la madre di Gessica che, preoccupata, gli ha chiesto di avvertire i carabinieri.

Immediate le ricerche, che hanno visti impegnati i vigili del fuoco con l'unità cinofila, i carabinieri di Zogno, i volontari del Soccorso alpino e l'elicottero del 118. Alle 23 il ritrovamento del cadavere del bambino, e la mattina dopo quello della madre. Ma la duplice tragedia potrebbe risalire alla serata di mercoledì. 

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