Primarie Pd: 3 milioni al voto. Trionfa Renzi, non c'è più alibi per cambiamento

ROMA. Un trionfo e persino i suoi avversari lo riconoscono. Matteo Renzi é stato incoronato segretario del Pd con quasi il 68% dei voti. E non é solo la percentuale, sotto il 75,8% di Walter Veltroni nel 2007 e sopra il 53,2% di Pier Luigi Bersani del 2009, ma anche l'affluenza a decretare una vittoria senza ombre: al voto sono andate 2,8 milioni di persone.
Delusi Gianni Cuperlo, arrivato al 18%, mentre Pippo Civati incassa un buon 14%. E forte del consenso avuto, praticamente un elettore su quattro del Pd lo ha votato, Renzi e' partito lancia in resta, con piu' di un monito anche al governo. "Da oggi non c'é più alibi per il cambiamento", ha scandito dal palco del teatro Obihall di Firenze.
"Oggi il bipolarismo é salvo. Ai teorici dell'inciucio diciamo: vi é andata male", ha chiarito. Dunque mano subito alle urgenze, a partire dalla legge elettorale, dal taglio dei costi della politica, dall'occupazione. "Oggi non é la fine della sinistra, é la fine di un gruppo dirigente della sinistra", ha spiegato Renzi.
"Tocca a una nuova generazione guidare la macchina", ha insistito e in questo non é mancato un omaggio a Civati: "Chi lo avrebbe mai detto tre anni fa che la Leopolda avrebbe avuto la maggioranza nel Pd".
"Con il nuovo segretario Matteo Renzi lavoreremo insieme con uno spirito di squadra che sarà fruttuoso, utile al paese ed al centrosinistra". Lo afferma il premier Enrico Letta.

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