Vacanze a Parigi, il Museo dell’Orangerie

Il giardino delle Tuileries è una delle tappe immancabili di un itinerario alla scoperta di Parigi. Fu il famoso André Le Notre, a cui si deve anche l’incanto dei giardini di Versailles, a progettare quello che è considerato il più antico, oltre che il più esteso, giardino alla francese della capitale. Il giardino delle Tuileries vanta un’ubicazione insuperabile, tra il Museo del Louvre e place Concorde, proprio lungo il fiume Senna, le cui rive, incluso il giardino in questione, sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Certo non si può dire che sia una zona alla portata di tutte le tasche, ma prima di scartare a priori l’ipotesi di alloggiare nei dintorni, si può dare uno sguardo a pagine web come HouseTrip, che permette di risparmiare affittando appartamenti a Parigi, o anche stanze, direttamente dai proprietari. A prescindere da dove si alloggi, comunque, il giardino costituisce una visita immancabile, e non solo per la sua indiscutibile bellezza, impreziosita da statue di Maillol, Rodin e Giacometti, ma anche perché ospita uno dei musei più interessanti della città. Il Museo de l’Orangerie, infatti, sorge proprio nella parte occidentale del giardino, all’interno di quello fu il giardino d’inverno (orangerie, appunto) del Palazzo delle Tuileries, andato distrutto nell’Ottocento. Il Museo, che nel 2006 ha riaperto, completamente rinnovato, ospite due collezioni, di cui la più famosa è senza dubbio la serie delle Ninfee di Monet.
Gli otto pannelli delle celebri Ninfee, disposti in due sale dalla forma ellittica, possono essere considerati il testamento artistico di Monet, che vi lavorò dal 1914 fino alla morte, nel 1926, cercando di esplorare tutte le possibili variazioni di luce nel suo giardino di Giverny. Fu lo stesso Monet a donare alla Francia la serie delle Ninfee, dopo la Prima Guerra mondiale, con l’intento di far dono ai cittadini della capitale di un luogo di pace, dove dedicarsi alla contemplazione della natura, evocazione dell’infinito. Inizialmente, nel 1927, l’opera non destò un particolare interesse nel pubblico. Fu solo anni dopo, e soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale, che si cominciò a guardare con sempre maggiore attenzione all’opera finale di Monet, ravvisandovi le origini dell’arte astratta.
La seconda collezione ospitata dal Museo è la Walter-Guillaume: Paul Guillaume fu una personalità nota nei circoli letterari e artistici della Parigi degli anni Venti, ma morì prima di vedere realizzato il suo desiderio di fondare un museo dedicato all’arte moderna. Fu la moglie Jean Walter a portare a termine l’opera, ampliando la collezione, modificandola e riorganizzandola. Oggi vi si possono ammirare preziose opere di Renoir, Cezanne, Modigliani, Laurencin, Matisse, Picasso e Soutine, tra gli altri.


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