Gli arrestati avrebbero inoltre ottenuto da Lidl Italia commesse e lavori “in Piemonte attraverso dazioni corruttive”. Lo sottolinea il gip di Milano, Giulio Fananel, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto di 15 persone per associazione a delinquere aggravata dall’aver agevolato la cosca mafiosa Laudani di Catania. Il giudice milanese parla di “stabile asservimento di dirigenti di Lidl Italia preposti all’assegnazione degli appalti” a favore “delle imprese controllate” dagli esponenti della presunta associazione a delinquere.
L’obiettivo era secondo i giudici di “ottenere l’assegnazione delle commesse (…) in spregio alle regole della concorrenza e con grave nocumento per il patrimonio della società appaltante”. In particolare “la Lidl affida a imprese esterne alcune opere, oggetto di interesse per gli indagati, quali l’organizzazione della logistica presso i magazzini ove è custodita la merce di natura non alimentare, l’allestimento di nuovi supermercati, il rifacimento di negozi preesistenti, le manutenzioni periodiche o le riparazioni occorrenti in caso di guasti improvvisi e di altri eventi accidentali”. E l’inchiesta condotta dalla Dda di Milano ha dimostrato come “gli accordi corruttivi, conclusi con i dirigenti infedeli della società , garantiscono agli associati l’aggiudicazione di queste opere”.
0 Commenti