Alitalia, “ricapitalizzazione impossibile. Via a procedure per commissariamento”.


di MARCO MONGELLI - Il cda straordinario ha sancito la propria indisponibilità a salvare l'azienda dopo il referendum tra i lavoratori che ha bocciato il piano lacrime e sangue proposto dalla compagnia. Rinviata assemblea dei soci e incontro al ministero. Per la vendita spuntano i tedeschi di Lufthansa. Ora "L'Ue può dare per un periodo di tempo limitato" il via libera a un aiuto pubblico "per un orizzonte di 6 mesi", ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico

La “ricapitalizzazione è impossibile“, la strada è quella del commissariamento. Tutto come preventivato: “Data l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione”, il cda di Alitalia “ha deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un’assemblea dei soci per il 27 aprile al fine di deliberare sulle stesse” (anche se, fanno sapere fonti vicine all’azienda, l’assemblea si terrà in seconda convocazione il 2 maggio). Il consiglio di amministrazione, convocato oggi, “ha preso atto con rammarico” della decisione dei propri dipendenti di non approvare il pre-accordo firmato il 14 aprile tra l’azienda e i sindacati. E’ il primo risultato del referendum con cui il 67% dei dipendenti ha bocciato il piano lacrime e sangue proposto dagli azionisti: “La compagnia tiene a precisare che il programma e l’operatività dei voli Alitalia non subiranno al momento modifiche”.

“La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset oppure con la liquidazione“, ha spiegato al Tg3 il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda – se ci saranno aziende interessate a rilevarla, questo è tutto da vedere, è prematuro”.

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