Milano, quindicenne rapinato e sequestrato in corso Buenos Aires: quattro arresti


Milano, 22 dicembre 2025 – Un’ora di terrore nel cuore della città. Un ragazzo di 15 anni è stato accerchiato, rapinato e sequestrato da una gang di giovani domenica sera in corso Buenos Aires, una delle vie più affollate di Milano. Il minorenne è stato spogliato di giubbotto, maglione e scarpe, derubato di cellulare e portafoglio e costretto, sotto minaccia, a recarsi a un bancomat per prelevare denaro dalla sua carta prepagata.

L’incubo è terminato solo quando il ragazzo, obbligato dai rapinatori, ha chiamato il padre chiedendogli di ricaricare la carta, risultata vuota. L’uomo ha intuito immediatamente la gravità della situazione e ha contattato il 112, permettendo l’intervento tempestivo dei carabinieri.

Quattro arresti, altri in fuga

I militari sono intervenuti intorno alle 20.15. Alla vista delle pattuglie, il gruppo si è dato alla fuga in più direzioni. Quattro componenti della gang sono stati bloccati e arrestati: un ventenne nato in Tunisia, una ragazza italiana di 15 anni, un sedicenne nato in Marocco e un diciassettenne di origine siriana. Tutti risultano domiciliati a Bergamo e provincia e già noti alle forze dell’ordine per precedenti di polizia. Altri membri del gruppo sono riusciti a scappare e sono attivamente ricercati.

Gli arrestati dovranno rispondere, a vario titolo, di rapina, tentata estorsione, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. Durante le fasi dell’arresto avrebbero opposto resistenza, spintonando i carabinieri. Si sospetta che fossero sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: per questo sono stati accompagnati all’ospedale Fatebenefratelli per accertamenti. Il maggiorenne è stato trasferito nel carcere di San Vittore, mentre i tre minorenni sono stati condotti all’istituto penale Beccaria.

La ricostruzione dei fatti

Secondo quanto ricostruito finora, il quindicenne stava camminando intorno alle 19.30 lungo corso Buenos Aires quando, all’altezza di via San Gregorio, è stato circondato dal gruppo. Sotto minaccia, è stato costretto a consegnare indumenti, scarpe, telefono e portafoglio, rimanendo in canottiera e calzini. Successivamente è stato accompagnato a un bancomat e obbligato a tentare un prelievo con la carta prepagata, risultata priva di fondi.

A quel punto i rapinatori hanno imposto al ragazzo di contattare il padre per chiedere una ricarica. La telefonata si è rivelata decisiva per l’intervento delle forze dell’ordine e per la liberazione del giovane.

Tutta la refurtiva è stata recuperata e restituita alla vittima. Le indagini proseguono per individuare gli altri componenti della banda e ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’aggressione.

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