Gli Stati generali dell’onorificenza civile rilanciano il valore del merito nella vita pubblica

Svolti a Palazzo Valentini gli Stati generali dell’onorificenza civile promossi dall’APAMRI, a un anno dalla nascita dell’associazione: istituzioni, magistratura e volontariato a confronto sul ruolo del merito come responsabilità permanente verso la Repubblica, con la nomina di Lino Banfi a Presidente Onorario

A un anno dalla sua costituzione, l’Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana ha scelto Roma per un appuntamento di respiro nazionale, convocando a Palazzo Valentini gli Stati generali dell’onorificenza civile. Un momento di riflessione collettiva che ha riunito delegazioni territoriali, rappresentanti istituzionali e protagonisti del mondo civile per riaffermare il valore del merito non come riconoscimento formale, ma come impegno continuo al servizio della comunità.

La giornata ha segnato una tappa significativa nel percorso di consolidamento dell’APAMRI, che in dodici mesi ha avviato una rete nazionale orientata alla promozione di iniziative sociali, culturali e di volontariato, ponendo al centro il principio costituzionale dell’onore come fondamento dell’agire pubblico. In questo contesto si è inserita la nomina di Lino Banfi a Presidente Onorario dell’associazione, scelta simbolica che ha inteso unire il rigore delle istituzioni al linguaggio popolare della cultura, riconoscendo nel percorso umano e civile dell’attore una testimonianza di servizio e dignità.

Ad aprire i lavori è stato il Prefetto di Roma Lamberto Giannini, che ha richiamato il significato più profondo dell’onorificenza civile nel rapporto tra cittadini e Stato. «L’articolo 54 della Costituzione ci ricorda che chi esercita funzioni pubbliche deve farlo con disciplina e onore. Questo dovere non si esaurisce con la fine di un incarico: si resta servitori dello Stato per tutta la vita, nella quotidianità delle scelte e dei comportamenti», ha affermato, sottolineando come il merito sia una responsabilità che attraversa il tempo e le generazioni.

Nel corso degli interventi è emersa con forza la volontà dell’associazione di superare una visione celebrativa delle onorificenze, per trasformarle in motore di partecipazione civica. Il presidente nazionale dell’APAMRI Riccardo Di Matteo ha tracciato le prospettive future dell’organizzazione: «Siamo nati nel 2024 e in questo primo anno abbiamo costruito le basi di un’organizzazione nazionale. Il nostro obiettivo è dare concretezza al valore del merito attraverso progetti sociali e di volontariato. Nel 2026 l’associazione sarà pienamente operativa su tutto il territorio nazionale, con iniziative che parlino ai giovani e alle comunità».

Accanto al tema del servizio, ampio spazio è stato dedicato al ruolo delle donne nei percorsi di eccellenza istituzionale e professionale. La presidente dei Parlamentari per APAMRI, Carla Giuliano, ha evidenziato il significato politico e culturale dell’iniziativa: «Questa giornata rappresenta un punto di partenza importante. Il merito va sostenuto con politiche concrete e con una visione inclusiva. L’APAMRI può diventare un luogo di dialogo capace di produrre risultati duraturi, se continuerà a lavorare con determinazione e responsabilità».

A chiudere i lavori è stato il Segretario Generale Michele Grillo, che ha ribadito uno degli assi portanti dell’associazione: «Valorizzare il ruolo delle donne è un obiettivo fondativo dell’APAMRI. Il lavoro femminile, nelle istituzioni e nella società, deve essere riconosciuto come autentico titolo di merito, perché contribuisce in modo decisivo alla crescita civile del Paese».

Gli Stati generali dell’onorificenza civile si sono così configurati come un momento di sintesi e rilancio, capace di mettere in rete esperienze diverse sotto un comune denominatore: il merito come pratica quotidiana, come responsabilità etica e come strumento di coesione sociale nel solco dei valori costituzionali della Repubblica.

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