Campobasso, autopsia esclude avvelenamento esterno per Sara Di Vita e madre: indagini sugli alimenti di Natale


Campobasso – L’autopsia effettuata sulle due vittime del caso di Pietracatella, la 15enne Sara Di Vita e sua madre Antonella Di Ielsi, 50 anni, sembra escludere l’ipotesi di avvelenamento da parte di terze persone. Tuttavia, le indagini della Squadra mobile di Campobasso proseguono a 360 gradi e tutte le piste restano aperte.

Il procuratore della Repubblica di Campobasso, Nicola D’Angelo, ha precisato che “non sono emersi elementi conoscitivi immediati” dall’esame autoptico. “La mera esecuzione di un’autopsia non fornisce elementi immediati, occorrerà esaminare ed analizzare i reperti, e per questo bisognerà attendere i risultati ufficiali”. Secondo le prime ipotesi, le cause del decesso potrebbero essere ricondotte all’ingestione di tossine alimentari. Nel frattempo, le condizioni del padre e marito delle vittime stanno migliorando: è stato trasferito dal reparto di Rianimazione a uno ordinario.

Indagati cinque medici
Per i due decessi risultano indagati cinque medici: due venezuelani residenti a Campobasso, un medico napoletano residente a Campobasso e due medici di Benevento anch’essi residenti nella città molisana.

Ipotesi sugli alimenti
Gli investigatori hanno escluso la contaminazione della farina con veleni per topi: le verifiche effettuate nel mulino di famiglia non hanno rilevato sostanze tossiche, ma solo esche ordinarie per la prevenzione dei roditori. I sospettati principali restano dunque gli alimenti consumati durante la cena del 23 dicembre, a cui hanno partecipato solo il padre, la madre e la figlia minore (la figlia maggiore non era presente e non ha avuto problemi di salute). Tra gli alimenti incriminati potrebbero esserci funghi, pesce e altri prodotti di preparazione casalinga.

Alimenti sequestrati
In totale sono circa venti gli alimenti sottoposti a sequestro e analisi, tra cui: preparati con funghi e peperoni, olive verdi e nere, polpette, formaggi (anche al pistacchio), mozzarella, salsa di pomodoro, funghi pleurotus ostreatus, vongole, baccalà gratinato con pinoli, uva, patate, torte e dolci vari, polenta con funghi champignon, giardiniera autoprodotta e marmellate. I cibi si trovavano sia nell’abitazione del padre sia in quella della madre, al primo piano dello stesso stabile. Le analisi sono state affidate all’Istituto Zooprofilattico di Abruzzo e Molise, e i risultati ufficiali si attendono entro circa sessanta giorni.

Le indagini proseguono senza esclusione di ipotesi, mentre la comunità locale resta sconvolta per la tragica morte di madre e figlia, avvenuta nel pieno delle festività natalizie.

Posta un commento

0 Commenti