Calimera (Lecce), 19 novembre 2025 – Una comunità sotto shock per la morte di un bambino di 8 anni, Elia Perrone, e della madre, Najoua Minniti, 35 anni. Il cadavere della donna era stato rinvenuto in mare al largo della marina di Melendugno da un subacqueo durante un’immersione, mentre il corpo del piccolo è stato trovato nella stanza da letto dell’abitazione a Calimera nella serata di ieri dalle forze dell’ordine.
Secondo quanto riferito, il bambino presenterebbe ferite e segni di strangolamento, ma sarà l’autopsia a determinare le cause della morte. La scomparsa di Elia era stata denunciata dal padre, dopo il ritrovamento del cadavere della madre. Al momento non c’è ancora l’identificazione formale dei corpi, ma si tratterebbe della donna originaria di Polistena (Reggio Calabria) e residente a Calimera da anni. Le due vite spezzate hanno scosso profondamente il piccolo centro salentino.
Dalle prime ricostruzioni, risulta che la mattina della tragedia la donna non aveva accompagnato il figlio a scuola. I due vivevano separati. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c’è quella di un possibile omicidio-suicidio, ma le indagini sono ancora in corso.
Il sindaco: "La comunità deve restare unita"
Il sindaco di Calimera, Gianluca Tommasi, ha espresso il cordoglio della città con un post sui social:
"Le ultime ore hanno profondamente sconvolto la nostra comunità . La tragedia che ci ha colpiti, il ritrovamento in mare del corpo di una nostra concittadina e, poco dopo, quello del figlio nella loro abitazione, rappresenta un dolore immenso e difficile da comprendere. In questo momento così duro, desidero esprimere, a nome mio e dell’intera Amministrazione, la più sincera vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che conoscevano e volevano bene queste due vite spezzate."
Il sindaco ha rivolto un pensiero particolare ai bambini e ai ragazzi del paese, sottolineando l’importanza di proteggerli dalla paura e dalla confusione e di accompagnarli con attenzione. Ha inoltre invitato la comunità a rispettare il lavoro delle forze dell’ordine e a evitare la diffusione di voci o supposizioni non verificate, concludendo:
"Oggi più che mai dobbiamo restare uniti. Raccogliamoci nel silenzio, nella vicinanza reciproca e nel rispetto. La nostra comunità ha sempre saputo reagire con dignità nei momenti più difficili, e anche questa volta sapremo farlo, insieme."
Le autorità proseguono le indagini per chiarire le circostanze della drammatica vicenda.
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