Nepal, tempeste e valanghe uccidono alpinisti italiani: bilancio drammatico


Katmandu, 4 novembre 2025
– Le tempeste di neve e una valanga sulle vette himalayane del Nepal hanno provocato la morte di diversi alpinisti italiani, secondo quanto riferiscono le autorità locali. I decessi si sono verificati in due incidenti separati.

Il primo incidente sul monte Panbari

Il 31 ottobre, durante il tentativo di scalata del monte Panbari, alto 6.887 metri, hanno perso la vita Alessandro Caputo e Stefano Farronato.

La valanga sul Yalung Ri

Il 3 novembre, una valanga ha travolto un gruppo di 12 persone al campo base del picco Yalung Ri, alto 5.630 metri, nel Nepal centrale. Nel disastro sono morte sette persone, tra cui tre italiani: Paolo Cocco, fotografo abruzzese, di cui è stato ritrovato il corpo, e, secondo quanto riportato da The Himalayan Times, Marco Di Marcello e Markus Kirchler. Tra le vittime ci sono anche l’alpinista tedesco Jakob Schreiber, il trekker francese Christian Andre Manfredi e due guide nepalesi, Padam Tamang e Mere Karki.

Situazione di Marco Di Marcello

Va precisato che il radiosatellitare in possesso di Di Marcello continua a trasmettere segnali ogni quattro ore. L’ultima rilevazione, delle 16:44, indica che il 37enne si trovava a circa 200 metri dall’ultimo segnale in quota. Secondo la famiglia, questo suggerisce che Di Marcello potrebbe essere ancora vivo e in movimento, sebbene siano già trascorse due notti dall’inizio delle ricerche.

Le autorità nepalesi hanno avviato operazioni di soccorso per individuare eventuali superstiti, ma le condizioni meteo estreme e il pericolo di ulteriori valanghe rendono le operazioni estremamente difficili e pericolose.

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