Milano, tragedia in viale Fulvio Testi: morto il diciannovenne Pietro Silva Orrego


Milano - Un diciannovenne, Pietro Silva Orrego, ha perso la vita in un tragico incidente stradale avvenuto domenica all’alba in viale Fulvio Testi, a Milano. La dinamica dello schianto e il numero esatto delle persone a bordo della Mercedes Classe G Brabus coinvolta sono ancora oggetto di accertamenti. Secondo le prime indagini, al volante probabilmente non c’era il ventenne senza patente presente sul luogo dell’incidente, che potrebbe non essere mai stato nell’abitacolo. Stando agli investigatori, a bordo sarebbero stati tre amici, e non quattro come inizialmente ipotizzato.

Al setaccio le telecamere

Gli agenti della polizia locale di Milano, guidati dal comandante Gianluca Gianluca Mirabelli, stanno analizzando i filmati delle telecamere della zona per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Oltre a Pietro Silva Orrego, deceduto al Niguarda, sul suv erano presenti una donna trentenne, ricoverata in gravi condizioni al Policlinico – ora in miglioramento – e un ventitreenne, trasportato in codice giallo al pronto soccorso del San Raffaele. Sarebbe stato quest’ultimo a noleggiare il veicolo, preso in affitto per la serata da una società di noleggio di auto di lusso, e a guidarlo. L’ipotesi principale sulla causa dello schianto riguarda un possibile mancato rispetto della precedenza.

Un impatto devastante

Secondo quanto ricostruito, il suv procedeva lungo viale Fulvio Testi verso il centro quando si è scontrato con una Opel proveniente da sinistra, all’altezza di via Esperia. Alla guida dell’utilitaria c’era un uomo di 32 anni, originario di Napoli, risultato positivo al test antidroga. La violenza dell’impatto ha provocato il distacco dell’abitacolo dal telaio del suv, che si è ribaltato e ha rischiato di prendere fuoco. La pm Giancarla Serafini aprirà formalmente un’indagine non appena riceverà l’informativa degli agenti, e tra gli indagati potrebbero esserci sia il conducente del suv sia il 32enne alla guida dell’Opel.

Il ventenne presente sul luogo

Continuano le verifiche sul ventenne illeso che era presente al momento dello schianto e avrebbe prestato i primi soccorsi. Il giovane, sporco di sangue e privo di una scarpa tra i rottami, potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati, in quanto indicato come conducente da un testimone, un operatore sanitario che si era fermato per aiutare i feriti.

La vittima

Pietro Silva Orrego, figlio di un cardiologo che ha lavorato al Niguarda e al Fatebenefratelli, si era diplomato due anni fa all’Istituto Paolo Frisi, indirizzo alberghiero. Tifoso dell’Inter e amante della compagnia degli amici, lavorava da pochi giorni all’Esselunga e sognava di aprire una sua attività. Avrebbe compiuto vent’anni l’11 dicembre. Lascia i genitori, un fratello studente al Politecnico e una sorella prossima alla laurea.

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