Garlasco, revisione della condanna di Stasi: la difesa attende la chiusura delle indagini su Andrea Sempio


Pavia
, 28 novembre 2025 – Aspetteremo la chiusura delle indagini”. Così l’avvocata Giada Bocellari, che insieme al collega Antonio De Rensis difende Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco il 13 agosto 2007, commenta le novità emerse dall’incidente probatorio in corso sul Dna raccolto dalle unghie della vittima.

Stasi è indicato come “persona interessata” nel nuovo procedimento della Procura di Pavia nei confronti di Andrea Sempio, indagato per lo stesso reato. La domanda che tutti si pongono è se le nuove evidenze possano portare a una revisione della sentenza di condanna di Stasi. Bocellari chiarisce: “Non ancora – non sarebbe sufficiente. I casi di revisione previsti dal Codice di procedura penale richiedono condizioni specifiche, come il contrasto teorico tra giudicati. Per far valere gli elementi raccolti a carico di Sempio dovremmo attendere un’eventuale sentenza definitiva, forse tra sette anni”.

“Ne bis in idem”

L’avvocata sottolinea anche che l’indagine su Sempio non contraddice la condanna di Stasi. “L’unica preclusione prevista dal nostro ordinamento è il ne bis in idem: non si può procedere due volte sullo stesso soggetto per lo stesso fatto. Stasi non potrebbe essere ri-processato per lo stesso omicidio. Qui il soggetto è diverso. Lo confermò anche l’ex procuratore Venditti nel 2016: la procedibilità non è esclusa”.

L’incidente probatorio

Per quanto riguarda l’incidente probatorio, Bocellari evidenzia che le conclusioni della perizia sul Dna non sono sufficienti per richiedere la revisione della sentenza. “Il problema è il contenuto: a prescindere dalla responsabilità o meno di Sempio, l’oggetto di questo incidente probatorio non è neanche considerato nella sentenza di condanna di Stasi”.

Elementi nuovi e decisioni future

“Solo alla conclusione delle indagini – spiega ancora la difesa – quando avremo una visione completa degli elementi raccolti dalla Procura, potremo valutare ciò che può incidere sulla sentenza di condanna di Stasi. Per una revisione servono elementi nuovi, che da soli o in combinazione con altri già valutati possano dimostrare l’innocenza oltre ogni ragionevole dubbio. La prova scientifica da sola non basta”.

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