Palermo, 21enne ucciso al quartiere Zen: il dolore della famiglia Taormina


Palermo, 13 ottobre 2025 – È un lutto profondo quello che ha colpito la famiglia Taormina. Paolo, 21 anni, è stato ucciso nella notte da Gaetano Maranzano, 28 anni, del quartiere Zen, davanti alla madre, al fratello e alla fidanzata.

La madre, Fabiola Galioto, è disperata: seduta davanti alla Camera mortuaria del Policlinico, tra le lacrime urla la propria rabbia e dolore: «Scrivetelo chi era mio figlio, voi lo sapete chi era Paolo e chi è quello. Un assassino». Intorno a lei parenti e amici cercano di consolarla.

Secondo i familiari, Paolo non conosceva l’aggressore: «Se lo conoscesse, non lo avrebbe ammazzato», racconta Fabiola. La sorella Sofia, di 16 mesi più piccola, ricorda come il ragazzo fosse sempre educato e pacifico: «Avevamo già visto quel ragazzo, mi aveva colpito la faccia aggressiva, era ogni sabato al locale».

Il cugino del padre, custode del teatro Santa Cecilia, chiarisce la dinamica dei fatti: «Paolo era con i genitori e i fratelli quando sono arrivate nove persone. Tutte senza criterio. Mio cugino è uscito per cercare di calmare la situazione: “Ragazzi, calmatevi, dobbiamo solo divertirci”, avrebbe detto. Ma Maranzano gli ha puntato la pistola alla tempia e ha fatto fuoco, scappando subito dopo».

La sorella ha tentato di soccorrere Paolo e per miracolo non è stata colpita, così come altri presenti. «Educato, lavoratore, umile, era il figlio che tutti vorrebbero – racconta piangendo il cugino – Mio fratello era partito per lavorare negli Stati Uniti, poi il padre lo aveva fatto tornare comprandogli il locale. Ora si mangia le mani: “per colpa mia mio figlio è morto”».

Sofia descrive Paolo come un ragazzo dedicato alla famiglia, protettivo e sincero. Racconta anche l’aggressione subito dalla fidanzata: «Ha tirato una bottiglia contro Desirée, la fidanzata di Paolo. Io ho cercato di reagire, ma lui ha puntato la pistola anche contro di me e siamo dovuti scappare».

La vicenda ha sconvolto l’intero quartiere Zen e la comunità palermitana, lasciando una famiglia in lutto e una città che chiede giustizia per Paolo Taormina.

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