FRANCESCO GRECO. ROMA – La Co.La.Graf (Cooperativa Lavoratori Grafici) in via Tomacelli, fu la nostra prima tipografia. Il Gruppo Editoriale “Sigma” stampava lì i suoi giornali e riviste. Altro cliente era il “Manifesto” di Luciana Castellina, Rossana Rossanda e Valentino Parlato, che spesso si intravedevano dietro i vetri divisori delle salette e nella camera della composizione. Oltre ai loro correttori comunisti barbuti.
Dopo la mattinata in redazione (la prima in Piazza Cola di Rienzo, la seconda a via Due Macelli), ogni pomeriggio noi ragazzi di bottega si andava a via Tomacelli.
Poi si passò in via del Boschetto, l’Alternativa Grafica, quella del Secolo d’Italia dove spesso si incrociava Almirante, Rauti. Romualdi, etc.
Si correggevano le bozze, che ci scambiavamo con una ragazza alta e formosa: Oliva Rabbaglietti.
A pochi passi, a Piazza Augusto Imperatore, faceva capolinea un autobus, se ben ricordiamo il 913. E c’era il suo mausoleo. Si respirava un’aria di grandezza, di immortalità , quel velo invisibile sospeso nel cielo dov’è passata la Storia.
Curiosamente, non si vedevano mai turisti. Eppure stavamo fra il Lungotevere di Ripetta e via del Corso.
Nell’altro secolo non c’era Wikipedia, ma le enciclopedie cartacee. Le compulsammo alla voce Augusto e poi chiedemmo ai colleghi iscritti a Lettere Classiche. E fu lectio magistralis.
In quegli anni nell’area c’era un’aria di abbandono e degrado. Come se Augusto e i suoi oltre 40 anni da Imperatore fossero stati dimenticati.
Ma adesso, dopo circa 20 anni di “riqualificazione urbana” (e nell’anno del Giubileo), tutta la zona appare diversa, come inondata di nuova luce. Il progetto, dalla doppia valenza, urbanistica e e architettonica, mosse i primi passi nel 2006 (sindaco Veltroni) nell’intento di coniugare la Roma storica, moderna, contemporanea.
L’obiettivo era collegare la piazza col celebre mausoleo al contesto urbano. Vincitore del concorso internazionale col progetto denominato “Urbs et Civitas”, l’architetto Francesco Cellini ha iniziato il lavoro sulla piazza nel 2020 e oggi appare tutto in sintonia e perciò totalmente a disposizione dei visitatori, che già la affollano. Tuttavia la ridefinizione dei lavori e la definitiva musealizzazione sarò terminata alla fine del prossimo anno.
Ma qual’è la storia di questa area dove si respira il mito?
Quando l’imperatore morì (Palatino, 23 settembre 63 a.C. - Nola, 19 agosto 14 d.C.), il mausoleo fu costruito per ricoverare le sue ceneri e della dinastia giulio-claudia.
Ma fu solo la prima declinazione del sito. Successivamente, in età medioevale, divenne nell’ordine: un fortilizio, un giardino,
un anfiteatro e infine una sala adibita a concerti.
La durata temporale dei lavori è dovuta ai notevoli ritrovamenti archeologici. Da segnalare strutture tardo-antiche, lacerti di mosaico, un cippo pomeriale, una testa di divinità di donna in marmo e molti altri: saranno proposti nel Mausoleo ai visitatori arricchendo in tal mondo la già ricca proposta e la narrazione su un gigante della Storia che ancora ha tanto da raccontare.
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