Medio Oriente: finisce la guerra dei 12 giorni tra Israele e Iran. Pezeshkian: “Fine del conflitto imposto al nostro Paese”


TEHERAN 
– Dopo dodici giorni di tensione altissima e attacchi incrociati tra Israele e Iran, arriva l’annuncio ufficiale del presidente iraniano Masud Pezeshkian: “La guerra imposta al nostro Paese è finita”. Una dichiarazione che arriva al termine di una giornata convulsa, segnata da violazioni della tregua, minacce di escalation e pesanti ammonimenti internazionali.

Trump: “Israele, fermatevi. Riportate a casa i vostri piloti”

A intervenire duramente è stato anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha ammonito pubblicamente Tel Aviv tramite un post su Truth Social:

“Israele. Non sganciate quelle bombe. Se lo fate, è una violazione grave. Riportate a casa i vostri piloti, subito!”

Trump aveva già annunciato poche ore prima di aver favorito una tregua tra le parti, ma gli sviluppi successivi avevano messo in dubbio la sua tenuta. Nella notte, infatti, missili iraniani hanno colpito il nord di Israele, causando cinque vittime a Beer Sheva. In risposta, lo Stato ebraico aveva minacciato ritorsioni nel “cuore di Teheran”, dichiarando però poi di aver raggiunto gli “obiettivi strategici” e di accettare la tregua proposta.

L’Idf: “Nuova fase della campagna contro l’Iran”

Nonostante l’annuncio della fine delle ostilità, l’esercito israeliano (IDF) ha chiarito che la campagna militare contro l’Iran “non è finita”, ma sta entrando in una nuova fase. Nessun dettaglio ulteriore è stato fornito, ma secondo fonti militari citate dalla stampa israeliana, si tratterà di un approccio “più mirato e meno visibile”.

Intanto, in Israele sono ripresi regolarmente i voli in entrata e in uscita dal Paese, dopo giorni di sospensione dovuti alla minaccia di attacchi missilistici.

Tehran nega le violazioni del cessate il fuoco

Dal canto suo, l’Iran ha smentito con fermezza le accuse israeliane secondo cui Teheran avrebbe infranto la tregua. Secondo l’emittente IRIB e l’agenzia ISNA, citate da Al Jazeera, l’Iran respinge le responsabilità dei lanci missilistici avvenuti dopo l’accordo, accusando Tel Aviv di “strumentalizzazione politica”.

Tuttavia, il prezzo pagato è stato altissimo su entrambi i fronti: oltre alle vittime israeliane, si registrano almeno nove morti nel nord dell’Iran, colpito da raid aerei nelle prime ore della mattina.

Una tregua fragile

Anche se formalmente la guerra lampo sembra essersi conclusa, gli equilibri restano precari. Gli osservatori internazionali parlano di tregua fragile, mentre a Washington e Bruxelles si lavora dietro le quinte per garantire che l’accordo tenga, almeno nel breve termine.

Il conflitto, scoppiato a inizio giugno, ha acceso nuovamente una delle polveriere più instabili del mondo, coinvolgendo attori regionali e internazionali in un gioco geopolitico ad altissima tensione. La domanda ora è: la calma sarà duratura o solo l’inizio di una nuova fase del confronto?

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