KANANASKIS – È ufficialmente iniziato oggi, domenica 15 giugno, il summit dei leader del G7, che quest’anno si tiene tra le montagne rocciose dell’Alberta, in Canada, e si concluderà martedì 17. Ad accogliere i Capi di Stato e di Governo, il neoeletto premier canadese Mark Carney, alla sua prima partecipazione in veste di anfitrione, dopo la vittoria alle elezioni di marzo.
Tra i primi leader ad arrivare, la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni, atterrata a Calgary e poi trasferita nella località montana di Kananaskis, dove si svolgeranno i lavori. Meloni avrà un ruolo di primo piano: introdurrà una delle sette sessioni ufficiali, quella dedicata alle “Comunità sicure”, tema che riflette l’impegno italiano nella gestione della sicurezza e delle migrazioni.
Al centro dell'agenda: Iran, Israele, Ucraina e dazi USA
Il conflitto in corso tra Israele e Iran, che si è ulteriormente inasprito nelle ultime ore, sarà il dossier più urgente e complesso del vertice. Non è escluso che Meloni affronti la questione in un bilaterale con Carney, e si attende conferma di eventuali incontri diretti con Donald Trump, la figura più ingombrante del summit, tornato protagonista della politica globale.
In agenda anche la guerra in Ucraina, ormai entrata nel terzo anno senza una chiara prospettiva di soluzione, e la questione dei dazi imposti dagli Stati Uniti, che continua a creare frizioni con i partner europei.
Niente comunicato congiunto, ma sette dichiarazioni tematiche
A causa delle divergenze profonde su molti fronti – in particolare tra Trump e gli altri leader su Medio Oriente, clima e aiuti allo sviluppo – non ci sarà un comunicato congiunto finale. A confermarlo sono diverse fonti diplomatiche che sottolineano come il compromesso, in questa fase, sia impossibile da raggiungere.
In alternativa, verranno diffuse sette dichiarazioni tematiche, ciascuna riferita a uno dei principali argomenti trattati:
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Finanziamento allo sviluppo
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Intelligenza artificiale
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Tecnologie quantistiche
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Contrasto agli incendi
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Minerali strategici
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Repressione transnazionale
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Lotta al traffico di migranti
Quest’ultima iniziativa è stata proposta proprio dall’Italia, in continuità con quanto avviato durante la presidenza italiana del G7 a Borgo Egnazia nel 2024. Obiettivo: rafforzare la Coalizione G7 contro il traffico di migranti, con una cooperazione mirata su intelligence e confisca dei beni illeciti.
L’Italia in pressing per la de-escalation
Nel suo intervento alla Camera prima della partenza, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito che l’Italia porterà al G7 una linea chiara: “Nessuna ambiguità. L’Iran non può avere l’atomica. Israele ha il diritto di esistere e difendersi. Ma l’escalation va fermata”. Parole che confermano il ruolo attivo dell’Italia nel cercare una soluzione diplomatica, sia sulla questione mediorientale che sul conflitto in Ucraina.
Uno snodo cruciale per la leadership globale
Questo vertice G7, che arriva in un momento di massima instabilità internazionale, sarà cruciale per ridefinire i rapporti tra le democrazie occidentali e per testare la tenuta della cooperazione multilaterale, a partire dalle sfide più pressanti: sicurezza, clima, tecnologia, disuguaglianze e migrazioni.
Il mondo guarda a Kananaskis, dove, nonostante le frizioni, si gioca una partita che avrà riflessi geopolitici ben oltre il summit.
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