TEHERAN – Una nuova, drammatica notte di missili tra Iran e Israele alimenta l’escalation militare in Medio Oriente. Le IDF (Forze di Difesa Israeliane) hanno colpito diversi obiettivi strategici in territorio iraniano, tra cui – secondo fonti militari – siti legati al programma nucleare di Teheran. In risposta, l’Iran ha lanciato missili, inclusi ipersonici, contro Israele e ha fatto sapere di non aver ancora “mostrato tutto il suo potenziale”.
Le autorità israeliane hanno chiesto l’evacuazione immediata di un distretto di Teheran, mentre il leader supremo Ali Khamenei ha parlato apertamente di "inizio della battaglia" e, con un messaggio pubblicato su X, ha promesso: “La Repubblica islamica trionferà sul regime sionista. Nessuna pietà per i leader israeliani.”
Nella notte, sette droni iraniani sono stati intercettati e abbattuti dalle forze israeliane nel nord del Paese. Le sirene di allarme sono suonate più volte nella regione del Golan, dove nel giro di un’ora si sono registrati tre allarmi consecutivi. La situazione resta ad altissimo rischio.
USA e potenziale coinvolgimento: Trump valuta un attacco
In un contesto già rovente, si inserisce la posizione americana. Secondo alcuni media statunitensi, il presidente Donald Trump, oggi in piena campagna elettorale, avrebbe ordinato lo schieramento di ulteriori caccia nel Medio Oriente e starebbe seriamente valutando un attacco preventivo contro l’Iran.
Nella serata di ieri, è avvenuta una telefonata tra il presidente americano e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, seguita dall’annuncio delle IDF dell’eliminazione del nuovo capo di Stato Maggiore iraniano, il generale Shadmani, figura chiave nei recenti movimenti militari di Teheran.
Nel frattempo, secondo quanto riportato dal New York Times, Teheran starebbe preparando missili e attrezzature per colpire basi militari americane in Medio Oriente in caso di un intervento diretto di Washington. Inoltre, l’Iran potrebbe piazzare mine nello Stretto di Hormuz, punto strategico per il commercio globale, per ostacolare il passaggio delle navi da guerra USA nel Golfo Persico.
Gaza sotto attacco
Prosegue, intanto, l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferisce l’agenzia palestinese Wafa, almeno 34 persone sarebbero rimaste uccise questa mattina in una nuova ondata di bombardamenti israeliani in diverse aree del territorio. Decine i feriti. Le IDF confermano di aver colpito “obiettivi terroristici”, ma le immagini che arrivano da Gaza mostrano un quadro devastante.
Un conflitto sempre più globale
La crisi tra Israele e Iran, con il possibile coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, sta trasformandosi rapidamente in un conflitto potenzialmente regionale – se non globale. Mentre le diplomazie internazionali si muovono nel tentativo di arginare l’escalation, la situazione sul campo evolve ora dopo ora, con il rischio concreto di un allargamento del conflitto a tutta l’area mediorientale.
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