Padova - Il Gip di Padova Beatrice Alcaro ha disposto la scarcerazione del cittadino kosovaro 36enne fermato martedì con la grave accusa di aver violentato una donna subito dopo essere uscito dal carcere. La donna aveva denunciato di essere stata sequestrata, minacciata con una pistola e abusata in un appartamento.
Tuttavia, durante l'interrogatorio davanti al giudice, l'uomo ha fornito una versione differente dei fatti, parlando di un rapporto sessuale consenziente. Il Gip, pur convalidando il fermo, ha accolto la richiesta di scarcerazione, disponendo nei confronti del 36enne il divieto di dimora nel padovano e il divieto di avvicinamento alla presunta vittima.
Nonostante la scarcerazione, per l'uomo si sono aperte le porte del Cpr (Centro di permanenza e rimpatrio per i migranti) di Gradisca D'Isonzo (Gorizia). Il Questore Marco Osorisio ha infatti disposto il suo trasferimento in vista del successivo rimpatrio. La decisione è motivata dal fatto che il 36enne risiede da 12 anni nel capoluogo euganeo ma risulta essere irregolare sul territorio nazionale. La Questura ha già inoltrato al Ministero dell'Interno la richiesta di nulla osta per l'espulsione e gli agenti dell'Ufficio Immigrazione hanno provveduto al trasferimento dell'uomo dal carcere al Cpr.
Il caso aveva suscitato forte reazione, con il governatore del Veneto Luca Zaia che, dopo il fermo, aveva commentato: "Un fatto gravissimo, che lascia sgomenti e che merita la più ferma condanna. In attesa di quelli che saranno gli esiti giudiziari non possiamo che ribadire un principio fondamentale: ogni episodio di violenza sulle donne deve essere denunciato, raccontato, perseguito e represso con assoluta fermezza, applicando, laddove riconosciuta la colpevolezza, le pene massime previste dalla legge".
La vicenda è ora in una fase delicata, con le indagini che proseguiranno nonostante la scarcerazione, mentre si attende l'esito della procedura di rimpatrio per il 36enne kosovaro.
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