ROMA – Oggi l’Italia celebra l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, una ricorrenza simbolica e carica di significato, che quest’anno si intreccia con un clima di tensione politica, lutto nazionale e preoccupazioni per l’ordine pubblico.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto le commemorazioni ufficiali con la tradizionale deposizione della corona d’alloro all’Altare della Patria, a Roma, affiancato dalle più alte cariche dello Stato. Tra loro, anche la premier Giorgia Meloni, che ha dichiarato: “Oggi onoriamo i valori democratici che furono negati dal fascismo. La Liberazione è una tappa fondativa della nostra Repubblica”.
Dopo la cerimonia, Mattarella si è diretto a Genova, una delle città simbolo della Resistenza, per proseguire la giornata istituzionale.
Lutto e polemiche
Le celebrazioni di quest’anno si svolgono in un contesto delicato, segnato dalla morte di Papa Francesco. Il governo ha esortato alla sobrietà nelle manifestazioni pubbliche, una richiesta che ha spinto alcuni Comuni a cancellare o ridimensionare gli eventi del 25 aprile. La decisione ha generato polemiche, con accuse di "silenzio imposto" su una ricorrenza che rappresenta un pilastro della storia democratica italiana.
Alta tensione a Milano, Roma e Torino
Le forze dell’ordine sono in massima allerta, in particolare a Milano e Roma, dove i cortei del 25 aprile si preannunciano ad alta tensione. Nella capitale, la comunità ebraica si riunisce a Porta San Paolo, luogo simbolo della Resistenza romana, mentre manifestanti filo-palestinesi hanno annunciato un presidio nella stessa area, facendo temere possibili tensioni.
A Milano, invece, i gruppi pro-Palestina chiedono di aprire il corteo nazionale, innescando frizioni con l’ANPI e le istituzioni. La questione si è già trasformata in un caso politico.
Intanto, resta alta la tensione anche a Torino, dove ieri sera, alla fine della fiaccolata in piazza Castello, si sono verificati scontri tra forze dell’ordine e manifestanti antagonisti. Dopo la cerimonia ufficiale, lo spezzone autonomo composto da attivisti dei centri sociali e gruppi filo-palestinesi è entrato in contatto con la polizia, che ha reagito con cariche di alleggerimento. Contestato il sindaco Stefano Lo Russo.
Frizioni anche nelle istituzioni
Anche a Camera e Senato il dibattito sulla Liberazione è stato segnato da scintille tra maggioranza e opposizione. Il Presidente del Senato Ignazio La Russa, in un intervento molto atteso, ha dichiarato: “Spero che il 25 aprile possa essere davvero una data di tutti”, in un tentativo di smorzare i toni, ma le tensioni restano evidenti.
In una giornata che dovrebbe unire, l’Italia si ritrova ancora una volta a fare i conti con memorie divise, tra celebrazione, protesta e un presente che continua a interrogarsi sulla propria storia.
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