Vicenza: falsa operatrice sociosanitaria arrestata per omicidio aggravato

VICENZA – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Vicenza hanno arrestato una 46enne vicentina, accusata di omicidio aggravato e di altri gravi reati. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Vicenza, su richiesta della Procura della Repubblica, al termine di un’indagine durata nove mesi.

Una donna senza qualifiche, ma con grandi capacità di persuasione

La donna, senza alcuna qualifica sanitaria, si era presentata come operatrice sociosanitaria, guadagnandosi la fiducia di numerose famiglie grazie alle sue elevate capacità di affabulazione. Gli incarichi venivano spesso ottenuti attraverso annunci pubblicati sui gruppi locali di Facebook, sfruttando la difficoltà di reperire personale qualificato per l’assistenza domiciliare di persone anziane.

Le accuse: omicidio, tentato omicidio, rapina e spaccio

La 46enne è accusata di:

  • Omicidio aggravato: la donna avrebbe causato la morte di un’anziana somministrandole un sovradosaggio di benzodiazepine, farmaci neurodepressori come Xanax, Tavor e Trittico, non prescritti dai medici.
  • Tentato omicidio: avrebbe somministrato dosi eccessive degli stessi farmaci ad altri quattro anziani, causando gravi peggioramenti dello stato di salute.
  • Rapina aggravata: avrebbe sottratto gioielli a un’anziana dopo averla stordita con farmaci, rivendendo i preziosi per un valore di circa 3.000 euro.
  • Spaccio di medicinali: l’indagata, assidua consumatrice di benzodiazepine, avrebbe acquistato e ceduto tali farmaci in quantità rilevanti, spesso senza ricetta medica.

L’indagine: un modello di collaborazione istituzionale

Le indagini sono iniziate nel marzo 2024, dopo una denuncia presentata ai Carabinieri di Breganze. Gli investigatori hanno analizzato i social network e acquisito prove decisive grazie a consulenze medico-legali e tossicologiche. Gli esami hanno confermato che il sovradosaggio di benzodiazepine aveva provocato i malori degli anziani, in un caso con esiti fatali.

Un contributo fondamentale è arrivato dalla Direzione Generale dell’AULSS 8 Berica, dai sistemi informativi di Azienda Zero della Regione Veneto e dalla direzione sanitaria del distretto di Vicenza, che hanno supportato l’organizzazione di servizi di assistenza domiciliare mirati.

Perquisizioni e ulteriori sviluppi

Su ordine della Procura, sono state eseguite perquisizioni in tre farmacie locali, al fine di accertare come la donna avesse ottenuto i farmaci senza prescrizioni valide. Gli esiti delle operazioni, ancora in corso, saranno comunicati al termine delle verifiche.

Un appello alla cautela

Le autorità ricordano che la colpevolezza dell’indagata dovrà essere accertata in sede di processo, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza.

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