Negli ultimi anni la questione della sostenibilità è diventata centrale in molte discussioni politiche e sociali, soprattutto per quanto riguarda l'ambiente e le risorse naturali. Anche la mobilità è un tema altrettanto importante in questo contesto, visto che i trasporti rappresentano una delle principali fonti di inquinamento: promuovere una mobilità più pulita ed efficiente, quindi, mira a ridurre le emissioni di gas serra e a migliorare la qualità della vita nelle città.
In questo senso opera L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata dalle Nazioni Unite per la sostenibilità dei trasporti. Gli obiettivi in essa definiti dalle potenze partecipanti, mirano a sviluppare infrastrutture di trasporto sicure, accessibili e sostenibili, migliorando l'efficienza energetica e riducendo l'impatto ambientale.
L'Italia, come parte di questo impegno globale, sta adottando tutte le misure richieste per promuovere la mobilità sostenibile attraverso politiche, incentivi e innovazioni tecnologiche.
Cos’è l’Agenda 2030 e quali impegni detta per l’Italia?
L'Agenda 2030 è un programma globale adottato dalle Nazioni Unite nel 2015, composto da 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e 169 target. Questi obiettivi coprono diverse questioni sociali, economiche e ambientali, con l'intento di promuovere la pace, la prosperità e la sostenibilità in tutto il mondo. Tra i temi principali dell'Agenda 2030 vi sono la lotta contro la povertà, l'uguaglianza di genere, l'energia pulita e accessibile, la crescita economica sostenibile e, naturalmente, la sostenibilità ambientale.
Per quanto riguarda l'Italia, l'Agenda 2030 richiede una serie di impegni volti a ridurre le emissioni di CO2, promuovere l'uso di energie rinnovabili e migliorare l'efficienza energetica. Uno degli obiettivi chiave è garantire l'accesso a sistemi di trasporto sicuri ed economici per tutti: questo implica lo sviluppo di infrastrutture di trasporto pubblico efficienti, il sostegno alla mobilità elettrica e l'incentivazione di pratiche come il car sharing e il car pooling.
Tra gli obiettivi adottati dal nostro Paese vi è il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), che mira a ridurre le emissioni di gas serra del 33% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005. Il piano include anche obiettivi per aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico nazionale e, quindi, migliorare l'efficienza del settore dei trasporti.
Mobilità sostenibile: nascono nuove soluzioni di spostamento
La mobilità sostenibile sta rivoluzionando il modo in cui ci si sposta nelle città perché riduce la dipendenza dai veicoli privati promuovendo soluzioni più ecologiche. Tra le iniziative più diffuse vi sono il car sharing e il car pooling, che permettono di ridurre il numero di veicoli in circolazione e, di conseguenza, le emissioni di CO2.
Il car sharing consente agli utenti di noleggiare un'auto per brevi periodi, pagando solo per il tempo di utilizzo. In molte città italiane, il car sharing è diventato una realtà consolidata, grazie anche agli incentivi e alle infrastrutture messe a disposizione dalle amministrazioni locali.
Il car pooling, invece, consiste nella condivisione di un veicolo privato tra più persone che devono compiere lo stesso tragitto. Questa pratica non solo riduce il numero di auto in circolazione, ma permette anche di dividere i costi di viaggio e risparmiare con una logica win-win.
A facilitare la diffusione di queste nuove forme di mobilità, ovviamente, è stato il web, cioè la nascita di piattaforme e app che mettono in contatto domanda e offerta in pochi istanti.
I prossimi impegni di Agenda 2030
Tra gli obiettivi principali vi è l'ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra e l'aumento dell'efficienza energetica in tutti i settori, inclusi i trasporti. L'Italia dovrà continuare a sviluppare infrastrutture sostenibili e incentivare l'uso di energie rinnovabili per raggiungere questi target.
Un altro impegno chiave è l'inclusione sociale, cioè garantire che tutti abbiano accesso a sistemi di trasporto sostenibili e sicuri, indipendentemente dalla loro condizione economica o sociale. Questo richiede investimenti in infrastrutture di trasporto pubblico e politiche che promuovano l'equità e l'accessibilità.
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